2 aprile 2013. Data d’esordio per la band nostrana Celeb Car Crash, con l’album Ambush!, registrato al Death StarBigFoam studios, mixato da Riccardo “Paso” Pasini e masterizzato da Riccardo Parenti. Come i quattro componenti spiegano, Ambush!, “Imboscata” nella lingua di noi altri, è un agguato mentale, fatto di ossa rotta, sangue, sudore, racconti e rock and roll.
13 tracce, di cui una cover dei Beatles, si srotolano una dietro l’altra, viaggiando tra influenze grunge, post-grunge e alternative rock. Il richiamo a band fortemente rappresentative dei generi appena citati è quasi scontato… Ma i 4 ragazzi nostrani sanno colorare i loro brani, distaccandosi (ahimè o per fortuna, de gustibus non est disputandum) dalle storiche sonorità tipiche di Stone Temple Pilots, Alice in Chains o Foo Fighters.
Floating, breve intro, apre le danze per circa un minuto, seguita dalla graffiante Dead Poets Society e da Celeb Car Crash, onore e gloria al nome della band stessa, che vanta un azzeccatissimo sound moderno ma non troppo.
Tied Up mette in evidenza l’eccellente voce di Nicola Briganti, con note armoniose e passaggi originali. Energia, ritmo (… eccole qui le “ossa rotte” di cui parlavamo all’inizio…) in Get More, dove Carlo Alberto Morini ed i suoi riff ci lasciano a bocca aperta. Blinded By The Light ricorda, soprattutto all’inizio, quella musica alla portata di tutti, popolare, vera e la sua scia divertente e coinvolgente ha poco a che vedere col drumming angustiato di Michelangelo Naldini in Jerk.
Something Wrong About Him e Dorothy hanno un forte effetto, anche grazie al lavoro di base di Simone Benati, bassman già apprezzato in altre band quali Octave e Opposite Sides. Se si ha una certa sintonia col rock and roll, non si possono non apprezzare I Wear Black ‘Cause I’m Blue e The Runaways. Segue una versione leggermente più elettrizzante di I’m The Walrus, cover dei Beatles, mentre chiudono l’album i 7 intensi minuti di Bushido.
Ambush! dimostra notevoli attitudini e grande ingegno. Una band da non perdere di vista!