I Chronic sono un quartetto di Pordenone (voce/chitarra/basso/batteria) che esprime la propria creatività attraverso un heavy metal dalle aspre tinte doom e goticheggianti. Il loro suono si sviluppa su una base fortemente debitrice a Black Sabbath e Cathedral per poi attingere dagli umori depressi e apocalittici dei Katatonia di “Brave Murder Day” o dal romanticismo decadente degli Anathema e dei My Dying Bride. La peculiarità dei Chronic sta nell’asciugare le loro composizioni dagli elementi alieni al metal aumentando considerevolmente l’impatto frontale di ogni pezzo. Nessun inserto tastieristico a incupire l’atmosfera, nessun’eco di violino e nessuna voce femminile; piuttosto una forte matrice thrash – death per quanto riguarda la supponenza delle ritmiche, davvero indiavolate per il genere proposto, ma mai fuori luogo. Interessanti a livello concettuale, i Chronic falliscono quando si stagliano le vocals di Ivan Vanzetto: non che non sia dotato di talento interpretativo od espressività, piuttosto tende a ricorrere in lamenti esistenziali attraverso un growl decisamente approssimativo, che se fosse maggiormente curato garantirebbe al gruppo la chiusura del cerchio. Molto validi a livello tecnico e di produzione (nonostante il clip di “Strengthen The Backlash” sia francamente superfluo), ancora un po’ acerbi a livello compositivo (anche se Crash è davvero un bel brano, con quel mood degno di un incubo di Peter Steele), i Chronic saranno pronti a lanciarsi in pasto al pubblico quando Ivan prenderà pieno controllo sulle sue corde vocali: a quel punto il discorso potrebbe farsi rilevante. Per adesso rimandati.

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