I Chronic Hate sono una band friulana formatasi nel 2001 che, dove varie vicissitudini dovute a interminabili cambi di line-up, portano alla luce il mini-cd omonimo di cinque tracce .
L’atmosfera che si respira inebria le narici di un gusto antico e obliato, fatto da suoni mal distinti e alquanto lontani da quelli di una produzione con i fiocchi: prima pecca non trascurabile. Le chitarre formano, spesso, un bisbiglio vago, venendo quasi pienamente coperte dalla sezione ritmica. Ottima invece la voce, pulita e trasparente.
Il suond dei Chronic Hate ci riporta ai tempi in cui il death metal stava fiorendo audacemente in tutto il mondo. Le novità sono meno di zero, ma l’obiettivo è chiaro e succinto: quello di far risorgere l’ autenticità di un genere ormai dimenticato e quasi sorpassato. Monstrosity e Morbid Angel rivivono in blast-beat e voce gutturale micro sillabica; il metronomo si affloscia e si riprende periodicamente, dando sollievo e carica al songwriting. Il drumming è però fioco e discontinuo, ed un death metal senza una una macchina da guerra dietro le pelli, risuona sterile e imperfetto.
Ramanzina dovuta anche al singer Gianluca Zamuner, autore di metriche banali. Ancora, gli assoli di chitarra brevi e veloci ricordano quelli inutili di Kerry King e, gli intramezzi lenti- mi rivolgo ai solos del basso- dovrebbero predominare di più. Ricordiamo, però, che i ragazzi sono al loro primo lavoro ufficiale , che quindi getta solide basi per un futuro sicuramente più roseo e maturo.
Consigliati soprattutto agli amanti del death targato Florida, faccio a questi ragazzacci nostalgici un forte in bocca al lupo, invitandoli ad non mollare…mai!