Non è mai facile crearsi una nuova vita quando si esce da un gruppo leggendario… Deve saperlo benissimo anche Zak Stevens, che dopo essersi lasciato alle spalle l’esperienza dei Savatage porta avanti con costanza e determinazione il progetto Circle II Circle, che poco ha a che spartire con la band prima citata in quanto dedito ad un sound differente, deciso e diretto, apprezzabile fin da subito.
Un disco che alterna tratti assolutamente power (american power per la precisione) a momenti puramente ottantiani di classic metal.
La musica regala pochi acuti (qualche assolo di chitarra quà e là che non graffia particolarmente), limitandosi per quasi tutta la durata del lavoro ad accompagnare fedelmente la voce (quella sempre ottima) del singer, che si accompagna spesso a cori vocali (quelli si) stile-Savatage, e che fa il bello e il cattivo tempo creando intrecci e melodie intriganti e interessanti.
L’album scorre via piacevole e senza cali di tensione in un andamento costante che ci porta ai brani più significativi, stranamente riposti sul finire del cd (“So Many Reason”, “Chase The Lies”).
“Echoes” ed “Every last thing” sono due brani lenti molto ben composti, il primo in particolare, mentre il secondo si rifà ai classici brani lenti classic metal un po’ inflazionati, ma che riesce con la sua precisione a non risultare banale.
Dunque un disco assolutamente valido, nonostante l’innovazione non faccia parte di questo progetto, ma che saprà rendere felici gli amanti del metal robusto e melodico.