Tendone nero, rumori di motoseghe, urla e fumi mi attendono all’entrata del Circo De Los Horrores in Piazza d’Armi… dove sono mi è chiaro: una bocca per l’inferno spaventoso e allo stesso tempo intrigante. Con un pò di timore entro nella prima tenda dove un pazzo assassino si aggira seguendo gli avventori con una motosega assalendo i disgraziati mortali tra tombe, scheletri, e altri oggetti macabri. Superato questo entro nel tendone principale dove mi accomodo, per così dire, osservando al centro della pista un enorme pentacolo dove si sta svolgendo una messa nera con una bambina, fuochi e fumi. Intanto sulla cavea si aggirano demoni, becchini, mummie e altri mostri di ogni risma che spaventano, azzannano e terrorizzano i miei compagni di (s)ventura, luci tetre e urla continuano e quest’ultime non sono solo registrate ma vere e tremende.
Scenografia ottima, oltre il pentacolo di cui ho già parlato, intorno alla pista si possono vedere lapidi, corone di fiori, in fondo l’enorme cancello del cimitero circondato da fumo (che mi stava quasi strozzando ad inizio spettacolo), da cui entreranno i vari mostri tra cui un perfetto Nosferatu che ci darà le prime istruzioni per il “viaggio” e sbeffeggerà alcuni ospiti mortali. Subito dopo la statuaria vampira che giocherà con gli elastici/corde ad altezze vertiginose nel più classico stile circense. Intermezzi orroriferi dove salteranno fuori dalla cavea altri mostri, ad esempio Debora la stupenda vampira lanciatrice di coltelli, ci porteranno ad altre performance come le contorsioniste bambine possedute, il pazzo sulla ruota, gli zombie mangiafuoco, Grimo il bastardissimo pagliaccio con il becchino ed il boia con la sua vittima.
Tutto questo per spaventarci e per trasformare in mostro il povero Suso Clown, unico mortale del Circo, che inavvertitamente scende alla fermata sbagliata del treno ritrovandosi circondato da orrori fino a quando non si scoprirà la sua tremenda fine.
La bravissima compagnia circense ci accompagna fino alla fine delle performance in maniera precisa ed originale, tra le musiche anche “For the Love of God” di Steve Vai ed una regia e costumi/trucchi perfetti e da ricordare. Hanno unito in maniera ottimale l’antica arte del circo con qualcosa di nuovo e spaventosamente affascinante. Pubblico in piedi per gli applausi finali agli artisti e tutti soddisfatti per la bella serata.
Da vedere assolutamente, buon spaventoso divertimento a tutti !