Thomen “The Omen” Stauch e Bjorn “Speed” Strid possono essere considerati come autentici stakanovisti della scena metal. Dopo vari side project e guest appearance, non ultima quella di Speed sull’ultimo Disarmonia Mundi, i due hanno deciso di unire le proprie forze per poter dar vita al loro nuovo progetto: i Coldseed.
Affiancati da musicisti di tutto rispetto, tra cui e’ doveroso citare il bassista Oliver Holzwarth dei Sieges Seven, i Coldseed propongono un metal moderno e molto vario; “Completition makes the tragedy”, questo il titolo dell’album, spazia con disinvoltura dall’hard rock moderno e panterizzato di Godsmack e Soil ( “My affliction” e “Nothing but a loser” ) al crossover (“Democracy lesson”). Non mancano inoltre i richiami alle band d’origine dei due musicisti come nell’aggressiva “Five more to fix” e nella heavy oriented title track e “Low”.
Un album, che per quanto non privo di spunti interessanti, efficaci gli inserti di loop e tastiere per opera del session man dei Blind Guardian Mi Schuren, risulta però confusionario e poco convincente; per carità non ci troviamo di certo davanti ad un flop di disco, ma ascoltando l’album si ha come la sensazione che si vada alla ricerca dell’originalità a tutti i costi perdendo di conseguenza in omogeneità e genuinità. La padronanza tecnica non manca, dopotutto non abbiamo a che fare con dei dilettanti, tanto meno la produzione, urge solamente un riordino d’idee, magari prendendo spunto da canzoni veramente convincenti come “Burning with a shade”, ”Vulture of the throne” e la title track. Attendiamo fiduciosi il prossimo disco.