Tornano dopo due ottimi Ep i torinesi Corroosion, e lo fanno in grande stile, come era prevedibile dopo gli ottimi riscontri dei primi due già citati lavori.
I nostri faranno strada, e lo si capisce dalla convinzione e dalla personalità che mettono in questo loro primo album.
Un lavoro che nonostante il genere decisamente “pesante” non stanca e non stufa proprio mai, vantando variazioni singolari sul tema, in un intreccio di growl brutal e growl death, tra riffoni pesantissimi ma mai fuori tempo e sempre coesi in una ricerca della linearità sonora che spesso è il vero peccato dei gruppi che scelgono di intraprendere la strada del death-core, cadendo nell’errore di ricercare la massima velocità del drumming a costo di perdersi il suono delle chitarre.
Qui tutti gli strumenti sono ottimamante bilanciati in un gioco al massacro che dovrebbe poter creare l’inferno sulla terra sotto le assi del palco dei nostri in sede live.
Song abbastanza lunghe, che partono dai canoni dei Bring Me The Horizon per poi distendersi in incroci di growl e groove, tra accellerazioni violentissime a base di chitarre distorte e drumming speed e rallentamenti malati e psicotici, il tutto condito da linee vocali varie, accompagnate da cori interessanti e piacevoli, in un mix di cattiveria e energia che nemmeno la red bull saprebbe creare… altro che le ali, questi ragazzi ti tagliano le gambe!
E allora si va dalla particolare “Faces Of Paradoxical Existence”, dall’incedere lento e grave, nei suoi otto e passa minuti che sfiorano i dettami del doom miscelandoli con il death scandinavo, alle sferzate brutali di “Mirror Of Void Mirror “, uno dei top del lavoro, con il suo marziale riffone di chitarra codito da un drumming realmente all’altezza della situazione in grado di far muovere la testa anche a un morto, tra growl alla Cannibal Corpse e istanti di clean a far rifiatare tra una sberla e l’altra, fino alla velocità impazzita di “The Flesh”, in cui And dimostra tutta la sua caratura su uno stuolo musicale veramente impeccabile.
In conclusione, ottimo debutto per questo quintetto, che possa essere speriamo il primo passo di una nuova linfa vitale nelle vene del genere estremo in Italia.