Terminato il tour italiano, abbiamo raggiunto Mia Coldheart, leader della band, per fare il punto della situazione. La cantante/chitarrista non si è certo risparmiata, approfondendo con molta chiarezza questioni riguardanti la band, il tour e il secondo disco, anche quelle magari un pò più personali ed extra musicali… ne esce un ritratto in parte inedito di queste splendide ragazze. Buona lettura!
Ciao Mia, innanzitutto congratulazioni per il nuovo disco, Suona molto potente, Le canzoni sono tutte di ottimo livella e la produzione di Mats Leven fa la differenza. Com’è stato lavorare con lui ?
Bè, lavorare con Mats Leven è stata senza dubbio un’esperienza unica! Durante la fase di pre-produzione abbiamo scoperto che oltre ad essere un grande vocalist, è anche molto versatile praticamente su tutti gli strumenti, basso, batteria, chitarre, fattore questo che ci ha aiutato non poco durante le sessions. Sai, Il lavoro in studio può essere estremamente interessante, hai sempre la possibilità di imparare molto dalle persone con cui lavori. Ho sempre ammirato Mats per le sue qualità, quindi per me è stato fantastico lavorarci fianco a fianco, sopratutto per l’aiuto che mi ha dato sulle parti vocali. Il sound che senti, così heavy, è frutto anche del contributo di Jocke Slog, tastierista dei Clawfinger e ingegnere del suono.
Sono passati quattro anni dal debut album. Cos’è successo nel frattempo ?
Il tour a supporto del nostro debut è partito nel 2005 e prevedeva date per lo più in Svezia e Francia. L’interesse attorno alla band cresceva col passare del tempo e nel 2006 iniziarono ad arrivare proposte di concerti da tutta Europa. Quando non eravamo in tour, eravamo impegnate con i nostri lavori usuali: avevamo tutte l’affitto da sostenere, una situazione per cui è difficile avere completa energia e ispirazione per scrivere e provare. Pensavamo di ricominciare verso la fine del 2006 ma fummo dapprima invitate per alcune date in Australia e, successivamente, in Inghilterra con i Motorhead per circa un mese per cui i piani per la registrazione di un nuovo album slittarono nuovamente. Il tour con Lemmy & co. è stato fantastico ma anche molto duro per certi aspetti, al rientro in Svezia eravamo letteralmente esauste! Dovevamo assolutamente metterci al lavoro sul nuovo album ma fu necessario molto tempo per ricaricare le batterie e ritrovare l’ispirazione. Iniziammo a comporre le nuove canzoni solo verso la fine del 2007,inizio del 2008, e a causa di vicissitudini con le varie labels, abbiamo dovuto attendere altri sette mesi prima che il disco venisse pubblicato. Questa, in sintesi, è la storia!
Avete modificato qualcosa nel vostro metodo compositivo ?
Credo che abbiamo sviluppato il nostro songwriting, siamo migliorate come musiciste e abbiamo imparato molto dai tour e dalle persone con cui abbiamo lavorato in questi anni. Per quanto concerne l’aspetto compositivo, non siamo solite comporre durante la fase di registrazione; possiedo un piccolo studio a casa dove registriamo le demo. Lo preferisco piuttosto che lavorarci tutte assieme dato che è difficile mostrare agli altri le idee quando non puoi trasmettere il feeling giusto. Con una demo registrata decentemente è più facile sviscerare l’idea originale della canzone.
I vostri testi si rifanno al classico “Sex, Drugs, Rock N’ Roll” o c’è qualcosa di più ?”
Non vedo le Crucified Barbara come la classica band “sesso, droga e rock n’roll”, non facciamo uso di droghe, non siamo uno di quei gruppi che scrive roba del genere solo perchè fa fico. Anche le lyrics più semplici dell’album hanno un significato alle spalle. Penso sia noioso ascoltare bands che non si sforzano un minimo per I testi e si limitano a cantare roba che suona bene e stop. I testi del nuovo album parlano di cose differenti, amore, odio, gelosia, depressione, ansia, lacrime, cuori infranti, amicizia, uscire da una brutta relazione e trovare la forza di reagire, cose di questo tipo…
Ho trovato il video di Sex Action molto ironico. Suppongo sia rifeito a qualche tipico comportamento maschile…
La canzone può essere diretta indistintamente ad una ragazza o a un ragazzo, qualcuno che si prepara a passare la serata nel suo rock club preferito, con la speranza di trovare un pò d’amore, insomma, un comportamento abbastanza diffuso… Non sempre c’è un lieto fine, il video è fatto in chiave ironica, volevamo rendere divertente lo stereotipo di una persona che pensa di avere il mondo in mano.
Dall’inizio della vostra carriera risultate essere strettamente legate all’immagine dei Motorhead. Puoi dirci com’è iniziato il tutto ?
In un certo senso è iniziata già ai tempi delle registrazioni di Killed By Death come b-side del nostro primo singolo “losing the game”. La scelta di quella canzone fu abbastanza casuale, stavamo valutavando vari pezzi, Klara (Force, la chitarrista ndr) suggerì quella e uscì talmente bene nelle prove che decidemmo di registrarla. Da allora il pubblico ci associa ai Motorhead anche se abbiamo registrato soltanto quella canzone. Nel 2006 siamo state invitate a far da supporto a loro e ai Clutch nel Regno Unito per circa 20 date che sono state un successo incredibile. Appena un mese fa ci hanno chiesto di supportarli di nuovo in un concerto in Danimarca il giorno dopo la data allo Sweden Rock. I ragazzi della band sono molto carini e anche la crew è gente incredibile, per cui non vediamo l’ora di incontrarli di nuovo!
Avete partecipato ad alcuni fra i più importanti festival del mondo e avete condiviso il palco con delle vere leggende del rock. C’è qualche situazione o musicista particolarmente divertente che vi piace ricordare ?
Ci sono tante di quelle cose folli che sono successe durante questi anni che avrei dovuto metterle giù sul momento per ricordarmele tutte! Ne ricordo una in particolare al Rock Hard Festival in Germania, nel 2007. Non avevamo mai incontrato gli Hammerfall prima di allora ma passamo una serata molto divertente al festival con la band e la notte seguente sul loro tour bus. Sarebbero dovuti rientrare in Svezia la notte stessa, e poichè ci trovavamo già sul bus con loro furono così gentili da darci uno strappo fino al nostro albergo. Una volta arrivati là, pensammo “che diamine, perchè non rientriamo in Svezia col bus? Dopotutto dobbiamo andare là in ogni caso, ci vorrà un pò più di tempo piuttosto che in aereo, ma sarà divertente continuare la festa!”. Così ci precipitammo in albergo, prendemmo la nostra roba e salimmo ancora sul bus. Il problema era che loro erano diretti a Kalmar, nel sud della Svezia, mentre noi dovevamo raggiungere Stoccolma, che si trova 550 km più a Nord, ma pensammo, che diamine, ci sarà qualche treno che ci riporterà a casa! Festeggiammo liberamente per tutta la notte e ci addormentammo nel freddissimo posteriore del bus, una sistemazione non proprio confortevole! Quando ci svegliammo al mattino la situazione non fu delle migliori, della serie “eeehhh chi sono??? Perchè…??? E di chi è stata la brillante idea di disdire il volo e un comodo letto in hotel per questa roba???” Arrivammo a Kalmar pochi minuti dopo le cinque della sera e l’ultimo treno per Stoccolma era appena partito. Dovevamo assolutamente raggiungere casa la sera stessa perchè il giorno dopo dovevamo rientrare a lavoro. Dopo ore di telefonate a vuoto, trovammo un tizio che affittava auto, non ne aveva disponibili ma la nostra storia folle lo commosse al punto tale che ce ne affittò una comunque. La cosa gli avrebbe creato un pò di problemi il giorno dopo, quindi pagammo un extra di circa 350 euro. Il viaggio fu allucinante, al posto di volare direttamente dalla Germania alla Svezia in poche ore, ho dovuto guidare per ben otto ore con addosso i postumi di una sbronza terribile!!! Come se non bastasse, a 200 km da Stoccolma abbiamo avuto un incidente con un cinghiale e lì mi sono veramente cagata sotto! Fortunatamente non lo abbiamo ucciso (In Svezia, chi abbatte un animale selvatico, anche senza volerlo, è passibile di multa ndr)…è stato un ritorno lungo e costoso, non so se ne sia valsa la pena ma è tuttoggi un ricordo molto divertente!
Lo Sweden Rock è un appuntamento speciale per voi…
Amiamo lo Sweden Rock, è come una grande famiglia dove buona parte delle bands e amici che conosciamo si ritrovano per passare qualche giorno fantastico nel bel mezzo dell’estate svedese. La gente è molto amichevole e si trova lì per rilassarsi e godersi la musica. Sarà la terza volta per noi con quest’anno, siamo molto eccitate!
La scena rock svedese è molto variegata e vanta una solida tradizione. C’è movimento in giro ?
La Svezia pullula di bands e musicisti, abbiamo una solida tradizione poichè i giovani possono imparare a scelta uno strumento fin da quando vanno a scuola, il che è un’ottima cosa. E’ una buona base per costruirti la tua musica. E’ curioso notare come generi differenti provengano da parti differenti della Svezia, alla fine è come un grande network dove molte bands si conoscono a vicenda, un mondo ristretto dove tutti conoscono tutti! C’è molta competizione fra le bands visto che ce ne sono molte, ma questo mantiene alta la qualità della musica perchè se vuoi sopravvivere e farlo di mestiere, beh, devi dimostrare di essere una grande band!
Che mi dici riguardo la scena underground ?
Non conosco più tanto bene la scena underground, da giovane ero un pò diffidente verso locali dove si suonava grunge, punk, idem per quei concerti black metal in posti sperduti…oggi non so dirti molto a riguardo, ma sono sicura che la scena è viva e vegeta…
Parliamo della vostra città natale, Stoccolma è un posto meraviglioso, l’ideale per chi cerca locali e vita notturna, contrariamente a quanto sì è soliti pensare…
Stoccolma è una bella città, molto più verde e pulita rispetto ad altre, questa è una cosa che apprezzo molto. Ci sono club e locali per tutti i gusti, ma quando esco frequento principalmente rock clubs. Negli ultimi anni ne sono stati aperti di nuovi e ce ne sono davvero di ottima qualità. Raccomando di visitare Stoccolma in Agosto e di visitare il KGB Bar, il nostro locale preferito!
Com’è andato il tour italiano ? Avete ricevuto un feedback positivo ?
I concerti sono andati bene, ogni serata è stata grande e ci ha fatto enormemente piacere tornare ed ottenere un così buon responso.
L’idea del meet and greet si è rivelata azzeccata…
Solitamente lo è, ma non so se questa volta lo sia stato. Tutti i magazines avevano già avuto interviste via telefono o per mail, quindi non si è fatto vivo praticamente nessuno! Se non altro abbiamo visto quel locale molto fico di Milano, il Rock n’ Roll…ci siamo fatte un bel pò di whiskey e siamo rimaste ad aspettare…dopo avere atteso per circa due ore, abbiamo lasciato il locale e si sono fatti vivi un fotografo e un giornalista che si sono uniti a noi piuttosto che andare alla signing session in un negozio di dischi (il Mariposa in Piazza Duomo a Milano ndr) giù alla stazione metropolitana dove alla fine si è fatta viva un pò di gente.
Qualcosa in particolare vi ha colpito dell’Italia ?
Ho avuto un’ottima impressione dell’Italia, mi piace questo paese. Mi piace la vostra tradizione culinaria e dato che in tour non ho mai molto tempo da concedermi, sto seriamente pensando di tornare in vacanza, sedermi in qualche ristorante e mangiare per cinque giorni consecutivi! Mi piace anche la gente, molto gentile e amichevole, mi sono fatta molti nuovi amici in questi anni.
C’è qualcosa che vuoi dire ai fans italiani ?
Grazie per il supporto mostrato fino ad ora, spero di rivedervi presto in tour, non vediamo l’ora di tornare in Italia a Luglio!