Dopo il pubblico elogio da parte del guitar-hero Steve Vai, abbiamo contattato il musicista Daniele Gottardo, virtuoso della chitarra, che si presenta ai lettori di heavy-metal.it e ci svela i segreti della sua musica!
Ciao Daniele, benvenuto su heavy-metal.it! Iniziamo a parlare del “fattaccio” ;-) ! Come ci si sente trovandosi online i complimenti di un mostro sacro come Steve Vai?
Grazie del benvenuto Fabio!! Beh sicuramente ci si sente bene! Steve Vai, può piacere o meno, ma è oggettivo il contributo che ha dato nell’evoluzione della chitarra elettrica rock quindi per me il suo elogio ha un valore particolare! Ho conosciuto Steve Vai nel 2009 al termine del concorso inglese “Guitar Idol” e al tempo decise di pubblicare in via digitale il mio primo album solista “Frenzy Of Ecstasy”, penso abbia apprezzato anche il mio nuovo lavoro!
Ora parlaci di te, come ti sei avvicinato alla chitarra elettrica, da dove deriva la tua passione per questo strumento? Che studi hai fatto, qual è la tua formazione musicale?
Fin da piccolo è stato sempre naturale per me trovare una forma di espressione nel campo artistico, inizialmente era il disegno e fino ai 13 anni non ero molto interessato alla musica dato che tutte le mie attenzioni erano volte a sviluppare una tecnica nel disegno, un giorno casualmente iniziai a strimpellare la chitarra di mio padre e poco alla volta nel corso di qualche anno ne fui totalmente assorbito, la passione è cresciuta poco alla volta.
Dopo qualche anno come autodidatta mi sono iscritto a una scuola privata di musica moderna ma principalmente mi sono arrangiato per quelle che sono le cose che caratterizzano il mio modo di suonare, nella tecnica strumentale e nello studio dell’armonia e dell’arrangiamento sono principalmente autodidatta e da autodidatta continuo a studiare come quando ho iniziato a suonare e forse più di prima!
E quali sono i musicisti che più ammiri e che maggiormente ti hanno ispirato?
Ascolto di tutto e rimango ispirato dalla musica che mi lascia qualcosa e di cui avverto il contenuto, può essere un pezzo di Avicii o un poema sinfonico di Scriabin non mi fa troppa differenza, non bisogna lasciarsi ingannare solo dal linguaggio musicale ma bisogna ascoltare quello che viene espresso, penso! Detto questo quando ho iniziato a suonare ero molto focalizzato sul mio strumento quindi ascoltavo tanti chitarristi come Ace Frehley, Yngwie Malmsteen, Jason Becker, Greg Howe ecc. poi ho iniziato con i compositori come Schoenberg, Haydn, Korsakov, Stravinsky, Tcherepnin, Corelli, Frescobaldi la lista di questi ultimi è davvero lunga! Per quanto riguarda lo sviluppo chitarristico e l’improvvisazione, la mia attenzione si sposta verso il jazzistico.
Segui l’evoluzione (se così possiamo dire) della chitarra elettrica nel campo rock e metal (es. chitarre con più corde, chitarre “ribassate” ecc…) oppure rimani fedele allo stile classico dello strumento?
Certo, seguo l’evoluzione della chitarra elettrica, con l’aggiunta di una settima corda (e anche di un’ottava) verso il basso si ottiene un suono molto interessante e grave. Nel mio ultimo disco tutte le poche parti di chitarra ritmica sono state suonate con una chitarra sei corde accordata una quarta sotto (quindi come una sette-corde). Il problema comunque è gestire musicalmente e razionalmente una corda in più (figuriamoci due), la chitarra è uno strumento veramente complesso da conoscere ed è già difficilissimo gestire bene sei corde, qual è il risultato? che tutti questi chitarristi a 7 e 8 corde chiaramente non sanno gestirle a dovere, io dico sempre che dovrebbero iniziare a fare chitarre a 5 corde, così ci sarebbero sicuramente chitarristi più preparati in giro! Aldilà di queste osservazioni, mi piace il suono delle corde gravi! Ultimamente ho iniziato a suonare una chitarra fretless, è un tipo di chitarra ancora poco usata e penso potrà essere una cosa molto interessante in futuro, nell’evoluzione della chitarra elettrica.
Per i patiti di chitarra elettrica, vuoi indicarci che tipo di strumentazione usi?
Per quanto riguarda il suonare la mia musica, la mia strumentazione negli ultimi anni si è ridotta all’essenziale: una chitarra Fender Stratocaster, una testata, un pedale di delay ed un accordatore (lo uso in maniera creativa anche mentre suono per fermare alcuni rilasci delle corde altrimenti per me impossibili da stoppare), non ho una pedaliera. Cerco di fare tutto con il controllo del potenziometro del volume e chiaramente con le mani, non vorrei sembrare troppo polemico ma non sopporto tutti questi chitarristi che pensano solo alla strumentazione e poi non sanno niente di musica e di come si impugna il proprio strumento, a mio avviso non sono musicisti ma appassionati dello strumento e quello che mi rattrista notevolmente è che il 90% dei chitarristi elettrici è così. Avete presente un fagottista o un flautista? Non mi sembra utilizzino grossi rack o pedaliere come il chitarrista degli U2 ma il loro suono è bellissimo, i loro effetti sono ottenuti direttamente sullo strumento e io prendo esempio da loro per suonare il mio. Chiaramente in altre situazioni dove la chitarra si trova a suonare in maniera più tradizionale come nella musica leggera italiana spesso c’è bisogno di tanti suoni e timbri diversi e allora il discorso è tutto diverso. Io ho deciso di provare a sviluppare la mia voce (a discapito del mio conto in banca!) e per farlo penso non ci sia bisogno di chissà quale strumentazione!
Ti eserciti molte ore al giorno col tuo strumento?
Mai abbastanza, però mi ritengo fortunato ad avere bravi allievi e spesso le lezioni sono occasioni di fare esercizio anche per me (sia in senso tecnico che musicale)! Ci sono periodi dove posso suonare 8 ore al giorno, altre dove non suono mai e la mia attenzione è spostata su altri elementi musicali fondamentali per il mio modo di suonare, per esempio in questi giorni sto analizzando diversi partiture orchestrali ed è più di una settimana che non tocco la chitarra.
Suoni anche altri strumenti oltre la chitarra?
In studio mi sono ritrovato a suonare il basso in un mio progetto parallelo rock punk chiamato “Plastik Boobies” e mi sono divertito un sacco! Mi piacerebbe saper suonare il pianoforte per avere più controllo nello scrivere/leggere musica ma questo richiederebbe troppo tempo ed anni fa ho deciso che avrei suonato solamente la chitarra per ottenere il meglio che potevo da questo strumento, in futuro chi lo sa! Mi piacerebbe suonare anche il mandolino!!!!!
La tua musica è esclusivamente strumentale? Saresti eventualmente interessato a collaborare con altri artisti o cantanti?
Sì la mia musica è esclusivamente strumentale (tralasciando i miei primi tentativi adolescenziali di testi dal contenuto esplicito di natura glam rock) in passato ho collaborato con cantanti pop e per il futuro non escludo niente!!!
Se non sbaglio hai pubblicato per ora due lavori (oltre a materiale didattico), ti va di introdurli ai nostri lettori? Come fare per procurarseli, per chi dovesse essere interessato?
Certamente! Il mio primo album “Frenzy of Ecstasy” è uscito nel 2010, è un disco chitarristico in senso tradizionale, chitarra e virtuosismi in primo piano (potete trovare su Youtube qualche esempio come Cardiology, Marrakesh Market e Guitar Sbrego) inizialmente uscito per l’etichetta digitale di Steve Vai (Digital Nation). Essendo stato il primo lavoro ho avuto più tempo per raccogliere il materiale che poi è finito nel disco, per esempio Scarecrowe’s Dance avrà almeno 10 anni ed era stato scritto inizialmente come studio per il tapping a 8 dita, è stato un disco che mi ha dato visibilità a livello internazionale e alcuni trascrizioni di quei brani sono disponibili nel prestigioso sito inglese di Jamtrackcenter. “Non Temperato” è uscito ad aprile di quest’anno ed è un lavoro molto più avanzato sul piano della scrittura musicale e nella concezione della chitarra in un brano strumentale. Ho registrato una piccola orchestra da camera di 13 strumenti insieme alla sezione ritmica rock, la chitarra gai diverte ad avere vari ruoli in questo tipo di brani, dall’ essere in primo piano e quindi esponendo la melodia principale e isoli all’andare in secondo e anche terzo piano suonando contrappunti e semplici disegni nascosti all’interno dell’orchestra come un qualsiasi altro strumento che partecipa all’orchestrazione! Potete ascoltare alcune preview del disco sul mio sito www.officialdanielegottardo.com.
Sono molto attivo anche come insegnante di chitarra, cosa che mi piace molto e che non opero in maniera passiva solo per guadagnare dei soldi ma che considero allo stesso livello di fare musica, è difficile nella stessa misura e quindi mi appassiona! Il mio primo DVD didattico è basato sulla tecnica del tapping e anche se è uscito quasi 10 anni fa dicono che tiene ancora botta!!! “Superfingering” è un metodo progressivo di organizzazione del materiale musicale sullo strumento, è facilissimo fare una gran casino su questo strumento e per questo motivo ho pensato a un metodo del genere, non ci sono inutili licks che vanno tanto di moda in questi anni! Tutti i miei prodotti sono disponibili sul mio sito!!!!!
Quando suoni e componi un brano, al di là dell’aspetto prettamente musicale, cosa ti ispira, cosa vuoi comunicare all’ascoltatore?
Bella domanda, dipende anche da cosa sto suonando! Per quanto riguarda la composizione inizio sempre da un’idea che per me può avere un qualche valore e che poi cerco di sviluppare nella maniera più organica possibile per quelle che sono le mie capacità in materia. Sono abbastanza critico e sviluppo solo le idee che ritengo migliori e che abbiano un contenuto musicale e che non siano solo una sequenza di note morte. Come trovare e/o formulare questo contenuto? come dare vita alle note? bella domanda!!! Altre volte l’ispirazione può arrivare da uno studio puro di combinazioni di note, a volte nella costruzione delle armonie parto da soluzioni teoriche provando un gran numero di combinazioni che metto per iscritto, prima o poi anche senza volerlo ne trovo una che suona particolarmente bene al mio orecchio e allora posso pensare di usarla come base di un’idea musicale. Come sempre ci sono molte possibilità e sono sempre soggettive, bisogna trovare la più naturale per noi.
Riesci a esibirti dal vivo? Hai già fatto qualche clinic?
Portare fuori un progetto come il mio ultimo lavoro non è facile, recentemente ho presentato il lavoro insieme ad un quartetto d’archi e penso che questa sia una buona soluzione che porterò avanti! Sono circa dieci anni che faccio clinic in giro per l’Italia e chi le ha organizzate con me sa dell’impegno che ci metto nel fare questa cosa aldilà dei discorsi economici. Quest’anno nelle clinic presento anche il mio disco ed è una buona opportunità per suonare e fare didattica!!!!
Quali sono i tuoi prossimi impegni e piani futuri?
Suonare la chitarra o comporre??? non ho idea di quello che sarà il futuro!
Grazie per l’intervista! Concludi pure come preferisci.
Grazie mille ragazzi per lo spazio che mi avete concesso, concludo dicendo di seguire i vostri sogni se ci credete abbastanza!!!