Nonostante sia da sempre un fan dei Dark Tranquillity e abbia sempre seguito ogni singolo passo della loro carriera con attenzione, alla vigilia dell’uscita di “Exposures” ero piuttosto scettico circa la qualità del prodotto. Tutto ciò pensando alla solita raccolta che avrebbe semplicemente fatto da spartiacque tra il capolavoro “Damage Done” ed il suo successore. Al primo ascolto mi sono subito dovuto ricredere, trovandomi al cospetto di un lavoro che merita e in cui ogni singola track viaggia su alti livelli, come da tradizione per Stanne & co. Un lavoro di qualità dunque, ma anche (e soprattutto) di quantità se si pensa ad un totale di trentuno brani.
Per ciò che concerne il primo disco si può dividere la tracklist in due parti separate da differenze sia cronologiche che stilistiche. La prima di esse contiene brani incisi tra il 1999 ed il 2002, durante le sessioni di registrazione dei full lenght “Projector”, “Haven”, “Damage Done”; la seconda, invece, è composta da brani provenienti dall’ EP “A Moonclad Reflection” (1992) e dal demo “Trail of the decayed” ed opportunamente rimasterizzati. Le differenze da ricercare soprattutto nella presenza dell’elettronica dovuta all’arrivo in pianta stabile in line-up, a partire nel 1998, di Martin Brandstrom.
Degne di nota, in particolare, l’opener “Static” e “The Poison Well” veloci songs costruite sui tempi caratteristici di album come “Haven”, e per niente inferiori a nessuna delle tracks in esso contenute.
Per il secondo disco vale un discorso differente, essendo lo stesso nulla più che la traccia audio del DVD “Live Damage” registrato a Cracovia nel 2003. Tale scelta, pur non alterando lo standard qualitativo dell’album, risulta alquanto discutibile, essendo il pattern inserito integralmente trapiantato dal live …. ed aggiunto per la politica del “Tutto fa brodo” lasciando però inalterato il prezzo dell’album.
Il booklet, curato come al solito nell’artwork e nelle illustrazioni interne dallo stesso Niklas Sundin, è corredato da foto inedite e dalla biografia della band.
Nonostante le scelte, condividibili o meno, “Exposures” rimane un ottimo album, consigliato ai fan di vecchia data del combo svedese ma non a coloro i quali intendano avvicinarsi per la prima volta alla band, a questi è consigliato l’ascolto di vecchie perle … “The Gallery” su tutte.