Con solo un ep di cinque tracce alle spalle, gli statunitensi Darkness Before Dawn giungono al loro debutto discografico grazie alla Bombworks Records, etichetta specializzata per quanto riguarda i gruppi facente parte della corrente cristiana del metal. Non vorrei che proprio per questo motivo la mia recensione venga fraintesa, anche perchè per i loro compagni di etichetta i Sympathy il loro essere cristiani non era stato affatto un problema o motivo di denigrazione da parte mia. Il problema di questa giovane band americana, invece, è la musica e non le tematiche affrontate. I Darkness Before Dawn, con questo “King’s To You” si gettano a capofitto nel calderone deathcore, prendendo a piene mani dallo Swedecore e qualcosa dal black sinfonico, soprattutto per quanto riguarda l’uso smodato delle tastiere che ricorda vagamente i Dimmu Borgir più commerciali e sputtanati. I ritmi sono abbastanza sostenuti e di tanto in tanto spunta anche qualche blast beat, a dir il vero abbastanza sconclusionato che dimostra la poca disinvoltura del batterista a tenere ritmi così veloci. Il resto dell’album si alterna fra droppate di chitarre, parti mosh e tastiere invasive e a dir poco fastidiose. Non una sola canzone rimane impressa, ma tutto si perde in una piattezza disarmante. La produzione è buona ma non può di certo risollevare da sola le sorti di un album che fa sbadigliare per la sua reiterata pochezza di idee e quelle poche che ci sono vengono ripetute all’infinito. Per piacere ragazzi dedicatevi ad altro.