Con “The Nightside Of Eden” i Darkshine ci mostrano un ottimo lavoro di black metal sinfonico. Il gruppo nostrano infatti sembra aver appreso perfettamente la lezione dei vecchi maestri quali Dimmu Borgir (non i più recenti!), Cradle Of Filth e a tratti anche i tirolesi Graveworm, sapendo fondere in una giusta dose riff e tempi black con un pizzico di gothic che incrementa l’atmosfera di tutte le canzoni. I pezzi sono tutti piuttosto validi, eccettuato il quinto che appare ancora un po’ incerto, ma in generale il gruppo sa dimostrarsi molto maturo sia sul piano compositivo, riuscendo a creare brani molto fluidi e d’impatto, sia su quello della produzione che permette di avere in evidenza tutti gli strumenti. Fra le prestazioni dei cinque ragazzi si dimostra davvero pregevole lo screaming che con la sua potenza tinge di tenebra e cattiveria tutte le canzoni. Come chicca finale viene tentata e riuscita abbastanza bene la cover del pezzo storico dei Satyricon, la famigerata “Mother North”. Nonostante sia praticamente impossibile riprodurre la personalità di quel mitico brano di storia del black metal, i Darkshine gestiscono la canzone piuttosto bene, dimostrando anche la dimestichezza strumentale nel saper calcare le note esatte del gruppo norvegese. Unico appunto negativo deve essere fatto per quanto riguarda la grafica d’insieme, che appare un po’ troppo scontata, partendo dal pentacolo sul cd, per arrivare alla foto del gruppo che ricorda troppo pedissequamente gestualità note dei vampiri inglesi Cradle Of Filth. Questo però è un aspetto che non influisce minimamente sul livello musicale del gruppo, che oltre a presentarsi professionalmente, sa essere allo stesso tempo ferale e oscuro, come nella seconda “Our Immortal Black Soul”, dove tastiere e chitarre si intrecciano magicamente in un gioco perfido e sensuale, ritmato dall’ottimo lavoro di batteria. “The Nightside Of Eden” è un’opera che sa regalare emozioni e sa affascinare con la sua continua lotta musicale fra Bene e Male, alternarsi di preziosismi alle tastiere e ritmi veloci che creano un suono vellutato e violento allo tempo stesso. Da avere per chi ama le sinfonie macchiate dall’ amore e dalla morte.