La svolta country/blues/southern di Kid Rock vi ha lasciato l’amaro in bocca per l’opportunismo con cui è stata perpetrata? Tranquilli, arriva Dave Stewart a riparare il tutto. Conosciuto come chitarrista dei defunti Eurythmics, il Nostro pubblica The Blackbird Diaries come sfogo personale sfruttando l’ennesima occasione per mettersi in gioco con un genere musicale sicuramente distante distante dal metal, ma comunque suo cugino bastardo.

Se vi aspettate, quindi, un disco di rock grintoso, volgete altrove la vostra attenzione. Al contrario, un delicato suono di chitarra slide, un’acustica, un pianoforte (o talvolta un organo hammond), un basso ed una batteria accompagnano le visioni multicolore di Dave in un viaggio piacevole e triste al contempo con il sound malinconico, ma speranzoso tipico del blues.

Ecco, questo è il classico disco che va bene nei periodi di malinconia, come ben espresso da brani come One Way Ticket To The Moon, con tanto di fisarmonica gitana, e dalla successiva Bulletproof Vest, ma anche per momenti un po’ più spensierati ben descritti dalla conclusiva Can’t Get You Out Of My Head.

In definitiva, The Blackbird Diaries è un lavoro perfetto per distrarsi e staccare un attimo la spina dal metallo più intransigente. Tenendo presente che la qualità è di casa per Dave Stewart, potete scommettere che, pur non inventando assolutamente nulla, il disco in questione saprà smuovere gli animi di coloro i quali sanno ascoltare, oltre che sentire. Siete avvisati: non un capolavoro, ma comunque un ottimo passatempo.

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