Cari amici di Heavy-Metal.it, eccomi pronto a recensire il nuovo lavoro dei livornesi Deadly Tide nati nel 2001. Il gruppo dimostra subito il suo valore con il primo demo Cd Don’t Rock; la loro gavetta on-stage comincia subito col botto: infatti vengono assoldati come gruppo di spalla per Francesco Gualerzi (ex cantante dei Nomadi); in seguito partecipano anche al Festival di Val di Susa ed alla manifestazione Rock Targato Italia, arrivando in finale regionale. Per il gruppo sembra essere arrivata la consacrazione quando vengono messi sotto contratto dall’etichetta Sottosopra, ma ben presto la realtà gioca un brutto scherzo ai nostri eroi: infatti l’etichetta fallisce e la band si ritrova senza CD e senza un soldo. Per sanare i contrasti nati al suo interno, il gruppo decide di trasferirsi a Los Angeles per cercare fortuna ma, ben presto, dopo aver dovuto sopportare delle condizioni di vita disastrose, decidono di tornare in Italia. L’anno 2001 porta nuova linfa vitale con l’ingresso di un nuovo chitarrista ed un nuovo batterista e la pubblicazione del Cd di debutto The Opposite Side. Nel 2002 la band, dopo aver pubblicato il secondo demo Blood, Swet And Tears (The Way Of Rock n’ Roll), si lancia in un’intensa attività live che culmina con la partecipazione alle selezioni nazionali di Sanremo Rock and Trends, al concorso Amorock tenutosi a Benevento ed allo Slam!Nite festival Tenutosi al Transilvania Live! di Milano. Dopo aver pubblicato, nel 2003, il demo Cd omonimo Deadly Tide ed essere entrati a far parte della MKM Promotion Agency, la band riesce a farsi notare in tutto il mondo. Ma, dato che i Deadly Tide odiano riposare sugli allori, si rimettono al lavoro per dare alla luce, nel 2005, un nuovo demo. Ciò che colpisce di questa band è l’energia che caratterizza i loro pezzi, tipica dello spirito del Rock’n’Roll, che anche l’ascoltatore più distratto potrà apprezzare sin dalle prime note di “King Of The World”, pezzo che apre il cd. Si prosegue alla grande con “Lady”, “Come Back With Me” “Downtown”, una serie di brani che riescono ad unire i riff di puro Hard Rock alla Van Halen alle venature Glam Rock dei Poison. I Deadly Tide ci regalano anche “Joey”, una struggente ballata che fa ricordare i Poison più atmosferici e riflessivi (quelli di “Every Rose Has Its Thorn” e “Something To Believe In”) ed i Motley Crue più romantici (“Home Sweet Home” e “Without You”). Citazione a parte meritano “Welcome To The Party” e “Sexy Disco Sexy”, dei veri inni al divertimento in tipico stile Kiss. Sfido chiunque a restare fermo ascoltando i ritmi indiavolati di questi due brani. Dei veri cavalli di battaglia creati appositamente per essere urlati a squarciagola in concerto. Per concludere bisogna solo sperare che il gruppo prosegua per questa strada, dato che la classe e la stoffa c’è tutta per poter spiccare il volo ed emergere da quel marasma informe ed incolore che caratterizza l’odierna scena musicale. Non resta che poter assistere ad una loro esibizione per poter apprezzare in sede live l’energia che il gruppo riesce ad esprimere in studio.