Ci sono artisti per i quali la pubblicazione di un album dal vivo è quasi d’obbligo dopo quella di un album in studio, a testimonianza sì del tour di supporto a quell’album, ma anche per pubblicare qualcosa nei momenti di calo compositivo o per approffittare del momento ottimale del gruppo.
Ci sono altri gruppi invece per i quali gli album hanno senso di esistere solo in studio, o al massimo come raccolta. Di quest’ultima, rarissima, categoria rientrano i Def Leppard che accasatisi presso la Frontiers Records, pubblicano Mirror Ball, un album, dal vivo, e il primo della loro carriera.
E ce ne fossero di live così ben riusciti. Mirror Ball è coinvolgente, con una scaletta di tutto rispetto, grandi classici, ottimi suoni, registrazione impeccabile.
La sequenza dei brani è congeniale ad accompagnare l’ascoltare in diverse fasi del concerto, da quella più grintosa, ai momenti più dolci e acustici messi quasi tutti vicini, senza interrompere quindi quelli più rocciosi.
Sempre valida la voce di Joe Elliott, non veramente un colpo, così come sono perfette le esecuzioni degli altri quattro Phil Collen e Vivian Campbell alle chitarre , Rick Savane al basso e Rick Allen alla batteria. Efficaci e sempre puliti i soli, grandiosi i cori sorretti da un pubblico palesemente partecipe, che continua a seguire il gruppo dopo tutti questi anni, passati tra alti e bassi.
A dimostrazione dell’attenzione con cui è stato realizzata questa testimonianza dal vivo, i Def Leppard propongono tre inediti, ma in controtendenza vengono posti alla fine del live per non dare troppo risalto alla cosa e mettere in assoluto primo piano i brani dal vivo. I tre inediti evidenziano un gruppo vivo e vegeto e capace di scrivere ancora grandi pezzi. Mirror Ball è una pubblicazione che molti fan del gruppo volevano, ed è valsa la pena aspettare.
Invece ora aspettiamo il nuovo album.