Non conoscevo i Deinonychus, ma a quanto leggo dalle note allegate al promo si tratta di una band attiva da parecchio tempo, che ha passato parecchi problemi di line-up e di cambi di etichette e che vede il proprio ultimo album pubblicato ora dalla italiana My Kingdom Music dopo una lunga serie di rinvii.
Il gruppo, che una volta era una one man band, e’ ora formato dal fondatore Marco Kehren, da William Sarginson (ex Cradle of Filth ed ex The Blood Divine) e da Arkdae (membro anche dei Dark Sanctuary). Da una formazione cosi’ variegata non ci si puo’ aspettare altro che un album decisamente particolare, ed infatti queste 11 tracce hanno una caratteristica abbastanza peculiare… Ma andiamo con ordine…
La musica dei Deinonychus e’ un gothic-doom parecchio pesante, dove la cosa che colpisce di piu’ e’ la voce. Questa e’ infatti schizoide e malata, una specie di scream che spesso tende a svociarsi, un cantato privo di qualsiasi melodia e molto “sforzato” (la traccia “Tantalised in this labyrinth” e’ perfetta per capire cosa intendo)… Trovo pero’ che questo tipo di interpretazione vocale sia’ piu’ adatta ad un disco black che ad un disco gothic, ed infatti la cosa mi ha lasciato parecchio perplesso… mentre infatti chi e’ abituato ad ascoltare musica estrema potrebbe apprezzare questo approccio, e’ pero’ possibile che una persona meno incline a queste sonorita’ (come me) possa risultare infastidita da una tale interpretazione. Davvero non sono poche le canzoni che avrei apprezzato di piu’ se il cantato fosse stato diverso… Gia’, perche’ un brano come “Salus Deceived” sembra essere la versione piu’ malata di quello che gli Anathema facevano in “Pentecost III” (e quello dei primi Anathema e’ un fantasma che spesso ho sentito affiorare tra le tracce del disco, e cio’ non e’ per nulla un male…), mentre “The obscure process of metamorphus” ha un attacco veramente bello (in parte mi ricorda gli Amorphis del nuovo corso) e delle atmosfere molto affascinanti, che poi pero’ sono “inquinate” dalla voce. Ma anche una canzone dove si sentono meno influenze doom e piu’ gothic come “Selek from menes” parte molto bene, con un approccio vocale iniziale diverso da quello del resto dell’album, per poi tornare sui binari degli altri pezzi e deludere un po’… inoltre mentre in questi brani si puo’ anche chiudere un occhio sulla voce (che anzi potrebbe piacere a qualcuno), in altri pezzi come “Odourless alliance” o “A misleading scenario” si fa veramente fatica ad arrivare in fondo, per non parlare della lunga traccia finale, un vero strazio (va bene che e’ un disco doom, pero’ con i capolavori del genere questa sensazione non l’ho provata mai)…
Tra i vari brani c’e’ anche una cover dei Candlemass!! I Deinonychus hanno infatti reinterpretato “Ancient dreams” nel loro stile, e il risultato e’ che musicalmente si riconosce bene la matrice dei Candlemass, ma fa un certo effetto sentire questo brano cantato cosi’…
Insomma, dare un giudizio su questo disco e’ davvero difficile, certe idee sono belle (soprattutto alcune parti atmosferiche colpiscono, e l’esperienza del tastierista nei francesi Dark Sanctuary si fa sentire), pero’ molti momenti sono di stanca, e soprattutto c’e’ questa voce disturbante che personalmente trovo davvero difficile da digerire (e’ una cosa personale, pero’ non posso non tenerne conto in fase di valutazione). A chi e’ dedicato questo disco, quindi? Ragionando in maniera imparziale direi che se vi piace il gothic/doom e non disdegnate delle “scelte estreme” potreste provare a dare un ascolto a questo lavoro, ma se determinate sonorita’ non rientrano nei vostri orizzonti musicali dovreste tenervi alla larga da “Mournument” (e spero che questa frase esemplifichi il mio pensiero in maniera migliore del voto che vedete lassu’, che altro non e’ che un difficile tentativo di bilanciare quanto detto in una cifra…).