Crescere pane e death statunitense, ispirarsi ad esso senza nasconderlo e provare a mantenersi integri e personali. Facile a dirsi, visto che parlare costa poco; più difficile trasformarlo in realtà dato che, a vedere l’esercito di cloni spudorati che circondano l’ambiente, sembra che idee e pazienza costino caro. I Delirium X Tremens, dati i fatti, dimostrano ancora una volta di sapersi distinguere tirandosi fuori dal calderone della copia conforme ed estraendo dal cilindro un altro disco con attributi ed una “mano” tangibile.

Arriva il primo full-lenght e con esso anche qualche segno di maturazione che migliora il, già apprezzabile, lavoro eseguito sul mini ‘Cyberhuman’. Gli undici brani di ‘Crehated From No_thing’, infatti, mostrano una band che, nonostante una decisa e controllata accelerazione nei frangenti più veloci, mostra una particolare attenzione per quella melodia malata ed acida che costituisce il vero filo conduttore del disco. Il collante tra attacchi frontali, elementi rubati al classico, break opprimenti e parti recitate non è ancora perfetto ma mostra una decisa impronta, così come la voglia di impiegare tempi e neuroni sul disco. L’effetto, seppur talvolta in maniera leggermente acerba e migliorabile, arriva al target di attanagliare l’ascoltatore in una cappa morbosa e dolorosa. Merito di ciò, oltre che ad un autocritica che ha portato a riempire i “buchi” del passato, va tutta ad un’intesa fra i membri della band tutti evidentemente concordi sull’obiettivo musicale da perseguire. In quest’ottica va, in particolare, apprezzato il lavoro vocale di un singer ,sì dotato ed espressivo, ma anche e soprattutto capace di cavalcare le varie, talvolta incontrollate, onde emotive di un album sempre gradevole ed apprezzabile. Un prodotto consigliabile in attesa che un talento cristallino abbia la sua definitiva consacrazione.

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