La nuova fatica dei Despairation, “A Requiem In Winter’s Hue”, è sicuramente meglio del precedente “Music For The Night”, tuttavia se si pensa che questi ragazzi sono in giro da ormai dieci anni si resta un po’ insoddisfatti. Apprezzo il fatto che le sonorità siano cambiate rispetto allo scorso lavoro (che mi era parso poco riuscito), però durante l’ascolto delle nuove undici tracce non mi sono mai entusiasmato. Le canzoni sono infatti gradevoli, e questo rock alternativo che si tinge di influenze prog settantiane e di richiami new wave, di atmosfere malinconiche e di aperture folk, di ammiccamenti jazz e di ruvidezze rock, si lascia ascoltare, ma non colpisce. Forse i brani sono troppo rarefatti, forse è tutto un po’ troppo senza infamia ma anche senza lode, fatto sta che durante l’ascolto per la maggior parte del tempo la musica mi è passata attraverso e solo ogni tanto i miei sensi sono stati risvegliati. Non che “A Requiem In Winter’s Hue” sia brutto, in qualche modo però fallisce nell’avvincere l’ascoltatore.
Una sufficienza ai Despairation va comunque data, perchè formalmente non ci sono grosse pecche, tuttavia a mio avviso alla band manca qualcosa, e se penso che il disco precedente non mi era piaciuto e che il nuovo, nonostante i dieci anni della band, mi ha provocato le sensazioni appena descritte, ne deduco che probabilmente il gruppo non è in sintonia con me.