Prakeikimas è il nuovo lavoro dei lituani Dissimulation, stampato dopo tre anni dal debut album Maras dalla connazionale Ledo Takas. Quello che ci troviamo di fronte è un black metal macchiato da venature thrash, che nel loro carattere diretto e sprezzante annullano i pochi residui melodici (l’intro sinfonico potrebbe ingannare) . Ciò che emerge, già ai primi ascolti, è un album aggressivo, carico di adrenalina, sfacciato nel suo procedere marziale e dinamitardo.
Il gruppo sembra puntare sull’impatto della soluzione senza attardarsi in sofisticati intrecci, e grazie ad efficaci cambi di tempo e ad un riffing molto personale l’album risulta piacevole, facilmente apprezzabile, soprattutto per chi è amante di un black selvaggio e immediato, memore della lezione degli anni ’80, di quella che seppero lasciare gruppi quali Venom o Bathory.
Non siamo di fronte ad un capolavoro, le canzoni potrebbero maturare ancora, specie nella scorrevolezza. Seppure i brani trasudino energia, talvolta sono un po’monotoni nel tentativo di raggiungere un minutaggio alto che comporta una ripetizione eccessiva di alcuni passaggi. Restano momenti validi, giocati su un ottimo matrimonio fra black e thrash, potenziati dalla produzione, nitida e vigorosa, già esempio di come il lavoro presentato abbia tutti i connotati di un prodotto serio e professionale.
Per chi fosse curioso di scoprire nuove realtà, puntando sull’est, i Dissimulation potrebbero esser graditi da chi non ama certe tendenze di quelle terre al folk o al metal pagano (vedi Graveland, Nokturnal Mortum) e preferisse gustare un’opera più schietta e diretta.
Se i Dissimulation superassero la tendenza alla ripetizione il loro stile potrebbero diventare un ottimo pasto per gli amanti delle miscele nate dalla commistione di più generi estremi.

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