L’ Italia è un paese di santi, poeti e navigatori, così recita un vecchio detto , ma da qualche tempo a queste categorie bisogna anche aggiungere che l’Italia è un paese di deathster.
Sì, perché se nel 2008 gli Hour Of Penance con il loro monumentale “The Vile Conception” hanno raggiunto, a detta di giornalisti, addetti ai lavori e fans, l’olimpo del death metal mondiale, il 2009 si apre con un altro disco di sicuro valore.
“Echoes of Human Decay”, secondo album dei nostrani Dominance, ha tutte le carte in regola per portare all’attenzione di tutti il nome della band di Rolo. Bisogna dire che i Dominance non sono di certo dei novizi. Attivi dal lontano 1992, i deathster che provengono dalla terra del liscio, ovvero l’ Emilia Romagna, avevano già alle spalle un album, “Anthems Of Ancient Splendour”, datato 1999 e uscito per la Scarlet, che già aveva fatto intuire le potenzialità di questa band.
Con “Echoes of Human Decay”, tuttavia, i Dominance fanno un passo decisivo verso la consacrazione, costruendo un album monolitico e per lo più cadenzato, dove si intersecano varie influenze, da quelle brutali d’oltreoceano a quelle più prettamente thrash europee. Il lavoro principale in quest’album è svolto dalle chitarre, sempre ispirate e massicce, che danno spazio anche ad assoli brevi e mai invadenti, perché, nonostante il death metal sia un genere tecnico, portare all’estremo questa componente può far perdere di vista quella che è la pecularietà del genere, cioà la violenza e l’assalto frontale, che si manifestano anche attraverso passaggi molto groove. Ma fortunatamente i Dominance, anche se dimostrano di essere una band che sa dare del tu agli strumenti, non perdono assolutamente di vista questo punto fondamentale e attraverso canzoni come “Last Witness” o “Primordial”, giusto per citarne due, centrano appieno il bersaglio. Menzione a parte invece la merita “Duellists”, song che nel complesso dell’album sembra forzata, per via del suo incipit black metal, ma che nel suo proseguo dimostra una certa abilità della band nel ricreare atmosfere lugubri e melodie avvolgenti.
Un album di sicuro valore che vi consiglio assolutamente di far vostro, perché i Dominance sono un’altra band di alto valore, la quale merita tutto il supporto possibile.