Direttamente dalla terra dei canguri arrivano i Dungeon che con “One step beyond” invadono il mercato europeo con il loro power metal classico, veloce e massiccio. Attivi fin dal lontano 1989 e particolarmente famosi in Australia, i Dungeon ci regalano un cd che farà la gioia assoluta di chi adora il power più tradizionale. Testi in pieno stile fantasy, chitarre potenti e soli tecnicissimi uniti alla doppia cassa a manetta sempre presente in tutti i brani, sono alla base delle composizioni proposte dalla band in oggetto. Particolarmente buona la prova di Lord Tim, tuttofare della band, che si dimostra un cantante degno d’attenzione capace di utilizzare il falsetto solo dove serve e in grado di comporre ottime linee melodiche (soprattutto nei ritornelli) che si rivelano fin da subito interessanti. C’è da dire tuttavia che l’originalità non è proprio il punto forte di questi ragazzi che si rifanno, tanto per fare dei nomi come oggigiorno va molto di moda, a band sullo stile di Helloween e Gamma Ray. Tuttavia i nove brani di “One step beyond” sono davvero aggressivi e dotati del tiro necessario per destare l’attenzione dell’ascoltatore.
I Dungeon tirano fuori tracks molto interessanti come “Against the wind” (dal ritornello piacevole e accattivante), “Surface Tension” (velocissima e dal chorus fin troppo ispirato al power più classico) e l’opener “The power within” che ci regala un grandioso refrain caratterizzato dalla doppia cassa in primo piano e da una linea melodica aggressiva ed azzeccata. Non mancano però episodi a sorpresa come la titile track e la seguente “The art of war” che dimostrano come la band in oggetto sia in grado di creare pezzi interessanti e non sempre legati ai soliti clichè del genere. Nota di merito per la lunga “Under the cross”, maestosa suite che dopo un intro epico ed evocativo in pieno stile Conan il barbaro ci prende per mano e ci trascina in un velocissimo vortice di power metal che farà la gioia di tutti gli amanti del genere.
Insomma “One step beyond” non sarà un disco memorabile, tuttavia è suonato con abile maestria, con passione e soprattutto con il cuore. Un prodotto che ai fans del power piacerà sicuramente, un disco che farà la felicità di quelli che come me, a volte, amano ascoltare un disco senza preoccuparsi troppo di avere tra le mani un album epocale ma bensì solo un semplice platter di musica orecchiabile e ben suonata che scorre via senza troppi problemi e che ti fa esaltare proprio per la banalità dei suoi contenuti.