Inutile anche dirlo, figuriamoci scriverlo, ma giusto per dovere di cronaca i Dust And Bones suonano hard rock. Figli di Guns N’ Roses (e dal nome del gruppo si poteva decisamente intuire), Motley Crue, Ratt, Poison e Skid Row, i quattro americani tributano tutto il loro amore alle sonorità che hanno fatto la storia di Los Angeles e del Sunset Boulevard negli anni ’80. Il risultato, seppur ancorato a tali radici, è tutt’altro che mal riuscito con notevoli contaminazioni blues e tanto di armonica a ricordare anche il country più marcio ed anti-commerciale.
La voce di Nick Elmore è molto vicina a quella del Bret Michaels degli anni d’oro, mentre la chitarra di Sean Quidgeon intesse ritmiche e soli memori della lezione di Mick Mars. Anche la sezione ritmica è di qualità con Jon Jackson e Ryan Riggs, rispettivamente basso e batteria, che percuotono a dovere i propri strumenti nel tentativo, riuscito, di dare una connotazione più blues possibile ai pezzi.
Certo, si potrebbe obiettare che i Dust And Bones non inventino nulla di nuovo, ma in effetti non ci provano nemmeno e fanno semplicemente quello che riesce loro meglio con la giusta dose di grinta e carica. L’unico difetto che si può evidenziare all’interno di Rock And Roll Show è una registrazione che non privilegia il lato d’impatto del sound del quartetto, ma che tende a mettere in evidenza le melodie anche quando i riff si fanno più duri e pesanti. Da questo punto di vista, la componente più strettamente metal ne soffre e così anche chi si aspetta un lavoro più crudo e meno raffinato. Anche il gioco di arrangiamenti tende a soffermarsi sulla melodia e questo è un dato di fatto imprescindibile, ma che avrebbe potuto essere modificato in favore di un sound più grezzo.
Insomma, se cercate una mezza pausa dalla pesantezza del metal moderno e le vostre orecchie reclamano un po’ (badate, solo un po’) di ruvidezza in meno, allora i Dust And Bones fanno per voi. Se invece pensate che i Carcass siano un gruppo leggero e considerate gli Anal Cunt una boy bamd, allora questi quattro ragazzi americani non sono pane per i vostri marci denti.