Rieccoci qui con il disponibilissimo Marco Poderi dei Dynamic Lights, combo prog-metal italiano che ha da poco fatto uscire il proprio album di debutto, Shape. Buona lettura!
Ciao Marco! Allora, com’è andato il post-uscita di “Shape”?
Le cose stanno andando bene, siamo tutti molto contenti ed orgogliosi per la riuscita del disco: abbiamo lavorato duramente e vedere Shape recensito, trovarlo nei negozi, sentire gente che ne parla e che tiene a farci sapere cosa ne pensa è una grandissima soddisfazione. Subito dopo la release siamo partiti per un tour assieme a Nightingale e Tomorrow’s Eve, è arrivata la conferma della partecipazione al Progpower Festival 2005 e sono scattati molti altri progetti, quindi siamo felici e vogliamo fare del nostro meglio perchè le cose vadano sempre meglio.
Come siete entrati in contatto con la DVS Records, l’etichetta che ha prodotto questo vostro debutto? E’ stato facile? Vi ha sorpreso o ve lo aspettavate?
Il contratto è arrivato in modo totalmente inaspettato: qualche anno fa abbiamo mandato del materiale promozionale all’organizzazione del Progpower Festival e tra i selezionatori delle band c’era il responsabile della DVS Records che è rimasto molto colpito da Resurrection (il nostro EP) e ha subito deciso di mettersi in contatto con noi. Da li in poi è stato facile accordarsi vista la disponibilità dell’etichetta, la serietà con la quale segue le sue uscite e l’attenzione con cui le seleziona. La label ha pubblicato dischi di gruppi come Wolverine, Into Eternity e Alyas Eye (band che consideriamo validissime) e ci ha dato discrete possibilità a livello internazionale, quindi il massimo che potevamo chiedere.
Il passaggio da demo-band a gruppo con dietro un’etichetta vera e propria ha cambiato qualcosa nel vostro modo di lavorare? Vi hanno dato consigli e suggerimenti o vi hanno lasciato totale carta bianca?
Il cambiamento fa parte della nostra evoluzione ma non è stato solo il fatto di avere un etichetta a stimolarci: ad ogni passo in avanti che abbiamo fatto finora abbiamo cercato di migliorare e di fare tesoro delle esperienze accumulate. La DVS Records ci ha dato carta bianca praticamente su tutto e noi ci siamo presi volentieri le nostre responsabilità: tutt’ora stiamo lavorando duramente per raggiungere nuovi obiettivi e per essere pronti a cogliere al volo ogni opportunità. Di suggerimenti ne sono sempre arrivati tanti, non solo dalla nostra etichetta ma da tutte le persone che hanno interagito con noi.
Forse in sede di recensione sono stato un po’ troppo critico, ma dopo “Resurrection” mi aspettavo davvero tanto visto quanto mi aveva convinto quel lavoro. Cosa pensi riguardo le critiche che vi ho mosso?
Le tue critiche nascono da un giudizio personale, sono tue opinioni espresse con educazione e rispetto quindi le accettiamo volentieri e speriamo di soddisfarti in futuro anche sull’aspetto che meno ti ha convinto del disco, ovvero quello della personalità (se non ho frainteso!). Inoltre ti ringrazio per tutti i complimenti che ci hai fatto in sede di recensione e per la fiducia espressa nei nostri confronti. Da parte mia posso dirti che quando componiamo lo facciamo seguendo il nostro istinto e mai forzatamente in una direzione, quindi non so cosa faremo in futuro e in che modo evolveremo il nostro sound. Per quanto riguarda il discorso “personalità”, alcuni recensori ci hanno accostato ai Pain Of Salvation: secondo me questa sensazione nasce dal fatto che entrambi abbiamo come obiettivo principale quello di esprimere qualcosa con la nostra musica e dare una scaldata ad un genere come il progressive moderno che troppo spesso è interpretato in maniera fredda e piatta. Per questo preferiamo (sia noi che loro) suoni naturali e che permettono una maggiore espressività in fase di esecuzione, ma se analizzi il nostro stile ed il loro non penso che troverai poi così tante affinità.
Avete in programma un tour di supporto a “Shape”, o è ancora un po’ troppo
presto per parlarne?
Come accennavo prima, subito dopo la release di Shape siamo andati in tour da supporto a Tomorrow’s Eve e Nightingale attraverso Germania Olanda e Danimarca. E’ stata un’esperienza eccezionale sotto ogni punto di vista e speriamo che ci abbia dato un po di visibilita all’estero. Ad Ottobre torneremo a suonare in Olanda per il prestigioso Progpower Festival e ci troveremo a contatto di nuovo con i Pain Of Salvation (con i quali abbiamo già suonato a Milano) e con formazioni che stimiamo tantissimo quali Wolverine, Pagan’s Mind, Epica e Green Carnation; siamo sicuri che ci sarà molta gente all’evento e sarà un’occasione che non sprecheremo! Per quanto riguarda l’Italia, ci piacerebbe fare tantissime date, girare di città in città ma non so cosa si riuscirà a fare. Dipenderà molto dagli organizzatori di eventi, in ogni caso ti anticipo che un po di concerti sono in via di definizione e quindi da Ottobre in poi dovremmo cominciare a suonare in patria.
L’artwork dei Dynamic Lights continua ad essere incentrato sul bianco. Vi piace proprio eh? (rido, ndr) C’è un qualche significato che volete legare con la musica e/o i testi?
L’artwork di Shape, così come tutto il design del disco e quello di Resurrection, è stato curato dal nostro bassista (nonchè webmaster) Raffaele Mariotti: la copertina è su base bianca perchè così risulta molto raffinata e pulita, permette di distinguersi un po dalla massa dei cd metal a nostro avviso troppo spesso incentrati su immagini 3D o su pastoni di colori che poi risultano insensati, immotivati e banali. L’interno del booklet (spero avrai l’occasione di vederlo!!) comunque si discosta molto dalla cover e -a parte che è a colori- è molto ricercato e pienissimo di richiami tra immagini e testi che ovviamente non ti svelo!. Ti dico solamente che la copertina è collegata idealmente al titolo del disco ed il concept che sta alle spalle di questi elementi è quello di forma-non forma.
Pensate che sia possibile poter uscire sulla scena internazionale con qualche testo in italiano? Vi piacerebbe?
Qualche band nostrana l’ha già fatto, vedi i Lacuna Coil, ed anche alcune formazioni straniere hanno preso spunto dall’Italiano, ad esempio i kamelot sull’ottimo The Black Halo, ma mi pare che nessuno abbia mai puntato veramente su questo particolare. Il fatto è che l’Inglese rende le parole accessibili ad un numero di persone maggiore e questo è, considerando che il fine della musica è quello di trasmettere idee, emozioni e quant’altro si voglia, un elemento importante. L’aspetto comunicativo ci interessa molto quindi penso che difficilmente ci distaccheremo dall’Inglese se non per un motivo speciale. Ragionando per assurdo, ipotizzando ciò che probabilmente non avverrà mai, penso che potremmo cantare in Italiano nel momento in cui decideremno di rappresentare con un brano qualcosa di tipicamente nostrano, ad esempio nel citare qualche autore letterario, o raccontando di qualche personaggio storico o magari omaggiando i nostri validissimi cantautori!
Andando sul personale: quali sono i lavori che aspetti con più ansia in questo 2005? O che aspettavi, nel caso siano già usciti…
Quest’anno per me si sta dimostrando ricco di sorprese: l’ultimo disco che ho comperato, a parte ristampe e vecchi album che mancavano alla mia collezione, è Deadwing dei Porcupine Tree. Un vero capolavoro e allo stesso tempo forse l’uscita da me meno attesa, visto che ho scoperto della sua esistenza quando l’ho trovata nei negozi di dischi! Ho bramato per molto tempo il nuovo album dei Meshuggah, band che ascolto ormai da tantissimo tempo (ricordo ancora quando mi emozionavo all’ascolto di Destroy Erase Improve e di None), ma il loro Catch33 non mi ha affatto convinto -per non dire di peggio-. Un album che forse acquisterò, e questa veramente per me è una novità, è Demons degli Spiritual Beggars: un Rock Stoner davvero notevole! Infine, se vi interessa sapere di più sui dischi che mi appassionano potete andare sul forum del nostro sito ufficiale, infatti dall’anno scorso scrivo sempre i miei consigli per l’acquisto! Senza togliere niente a nessun album che non cito, ovviamente per quanto sono un sostenitore della musica non posso conoscere tutto!
Visto che sul vostro sito campeggia un eloquente “Creato su un Mac” e visto che io sono un geek, scatta la domanda tecnica. Cosa pensi di questo cambio di Apple a processori Intel?
Lascio rispondere al mio bassista, Raffaele, perchè è lui l’esperto in materia! Raffa: “Penso che Apple abbia fatto una buona scelta dopotutto. Non scordiamoci che Apple vende computer, e gli affari sono affari. Certo a livello psicologico è stata una bella botta, ma è tutta una questione legata al passato. Per come la vedo io, Intel produce processori e Apple li compra, tutto qui. Anche con i recenti processori G5 di IBM avevamo storto un po il naso all’inizio.. poi le prestazioni hanno parlato da sole. Spero quindi che accada la stessa cosa con i processori Intel.”
Ok, ho finito con le domande, ma com’è nostra abitudine ti lascio un spazio personale per comunicare quello che vuoi ai nostri lettori!
Ciao lettori! Grazie per avermi sopportato fin qui, ma visto che avete fatto trenta fate trentuno: andate ad ascoltarvi qualche mp3 di Shape sul nostro sito ufficiale che è www.dynamiclights.net e fateci sapere cosa ne pensate. Troverete un forum dove postiamo spesso e le nostre mail quindi fatevi sentire e sostenete la musica emergente (non necessariamente la nostra, ma quella che ritenete di qualità!) perchè l’arte non è cosa da disprezzare!
Bene, è davvero tutto ora. Ciao Marco e grazie per la tua disponibilità, alla prossima!
Grazie di tutto a te e a Heavy-Metal.it per l’attenzione e lo spazio concessoci.