Nel 2008 nasce in Svezia il gruppo Hard Rock dei Dynazty per volontà di un gruppo di ragazzi poco più che ventenni. Il loro desiderio è suonare rock duro in pieno stile Europe, Whitesnake, Def Leppard, Skid Row; insomma in pieno stile anni ottanta. I quattro ragazzi, dopo l’abbandono del chitarrista John Berg riescono appieno nel far diventare realtà il loro sogno, tanto da venir messi sotto contratto dall’americana Perris Records dopo poco tempo.
Come si è ormai capito, non ci discostiamo molto dal suono rockeggiante di metà degli anni ottanta quando l’hard rock spopolava ovunque.
Le chitarre incisive e graffianti di Rob Love danno alla musica dei Dynazty quella corposità e quel solismo che non sempre i gruppi hard rock riescono a far emergere dalla propria musica. Per avere un metro potremmo dire che gli svedesi suonano come i Mr.Big più arrabbiati unito alla velocità dinamica dei TNT e all’aggressività degli Skid Row. Merito sicuramente anche di una voce, tal Nils Molin, recuperato attraverso un annuncio via internet, a metà strada tra Eric Martin e Tony Harnell.
L’album scorre via limpido e con scioltezza, senza nessun calo ma neppure senza grossi picchi qualitativi. Tutto si mantieni su buoni livelli, con Molin e Love sempre a contendersi lo scettro del primo posto, devono essere due veri e propri mattatori sul palco. I Dynazty, nonostante la loro recente formazione, dimostrano un altissimo potenziale e valore con questo lavoro come un gruppo maturo anche in studio, complice, probabilmente, l’alto numero di concerti che i nostri hanno sostenuto e continuano a sostenere sia di supporto a gruppi più noti che non.
Fossero nati nel 1986 i Dynazty sarebbero stati un gruppo di grande successo, ma siamo nel 2010 e l’hard rock non scala più le classifiche. Ma sta ritornando e i Dynazty sono quì a prendere il treno verso il successo.