Esistono molti modi di valutare un disco ed ognuno di essi va applicato in base al contesto: perizia tecnica, produzione, orecchiabilità (o dissonanza), emotività e via dicendo. Ognuno di questi criteri va poi esposto e supportato da basi oggettive, anche se nella musica è complicato non parlare di emozioni personali. Ogni canzone, ogni suono che scaturisce da un solco (virtuale o no) di un album significa qualcosa per ognuno di noi e questo porta spesso ad un abbandono dell\’oggettività a favore della soggettività, quindi diventa veramente complicato dare un giudizio concreto e basato su canoni dimostrabili e condivisibili da tutti. Tutte queste belle parole per dire che gli Eclectika sono l\’eccezione che conferma la regola. Nel loro caso, infatti, il criterio da utilizzare è certamente l\’emotività, scelta giustificabile soprattutto dal genere suonato, cioè un black metal furioso e sperimentale, contaminato da interventi di voce pulita e gotica da parte della cantante coinvolta.
Per suonare black non serve essere né dei mostri dello strumento, né avere a disposizione un super produttore e studi di registrazione da 1000 euro l\’ora, di conseguenza la comunicazione delle emozioni gioca un ruolo fondamentale nella proposta musicale di qualsiasi gruppo si dedichi al genere. “Dazzling Dawn” difetta proprio di emotività, pur provando a creare dei passaggi atmosferici e sperimentali, finisce col raffreddare la solita minestra con l\’inserimento di banalità e di passaggi a vuoto che spezzano la continuità che il disco dovrebbe possedere. Inoltre, se proprio vogliamo parlare di perizia tecnica, le parti di batteria sono suonate in maniera che anche un bambino potrebbe comprendere quanto siano prive di tiro e quanto compromettano ulteriormente la buona riuscita dei dieci brani contenuti nel secondo album degli Eclectika.
In conclusione, le emozioni giocano un ruolo fondamentale nel ruolo di noi recensori, ma bisogna anche tener presente che esistono delle soglie qualitative da rispettare, sotto le quali non si può andare e pretendere di aver svolto a dovere il proprio compito di compositore e musicista. Quindi, cari Eclectika, due consigli: cercate di focalizzare meglio il vostro raggio d\’azione e cambiate batterista.

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