Giunti al sesto album in studio gli Edenbridge sfornano l’ennesimo disco power/symphonic che si rivela sin da subito come assolutamente inutile. Ovviamente la band non muta di una sola virgola il proprio genere e sebbene le melodie che stanno alla base di ogni singolo brano di questo nuovo “MyEarthDream” risultino godibili e persino carine, come il chorus dell’opener “Shadowplay”, dopo pochi ascolti riescono ad esasperare l’ascoltatore grazie alla banalità del songwriting che da sempre caratterizza la band.

Le nuove canzoni sanno tutte di già sentito e non basta certo la voce di Sabine a rendere questi brani originali che dopo timidi decolli e idee sviluppate parecchio bene prendono irrimediabilmente scivoli troppo evidenti dovuti ad inutili passaggi di tastiera che raffreddano immediatamente il clima generale dell’album. Quanto detto fin’ora può benissimo essere riassunto all’interno della conclusiva suite “MyEarthDream” che in dodici minuti circa di durata riesce a condensare cori, sezioni strumentali dal vago sapore epico, cavalcate poderose e parti più spente che non dicono assolutamente nulla. Come se non bastasse arrivare anche “Whale rider” ballatona strappalacrime e mielosa che lascia il tempo che trova e che scorre via in maniera del tutto anonima e priva di segno.

Insomma gli Edenbridge proprio non riescono a risollevarsi dall’abisso in cui hanno sempre navigato. Le idee ci sono ma la loro voglia di rimanere legati ad un genere che ormai non ha più nulla da dire e soprattutto che ha stancato tutti non riesce certamente a giovare loro. Bocciati.

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