Eli uguale Elisa Pezzuto. Ovvero una giovane cantante romana agli esordi e dall’ottimo background tecnico-teorico, che con questo Darkness Will Fall debutta nel mercato ipersaturo dell’heavy metal a suon di vocalizzi onirici, sognanti ed eterei, figli indiscussi della “migliore” tradizione gothic a cui i vari Nightwish, Within Temptation ed Evanescence hanno ostinatamente voluto abituare tutti noi in questo periodo di calo qualitativo generalizzato.
Per l’occasione è il signor Lars Eric Mattsson in persona, “patron” della Lion Music, a scomodarsi per rendere ad Elisa la giusta collocazione musicale. La missione di Lars in questo disco, come spiegato sul sito ufficiale del chitarrista e produttore finlandese, è quella di creare appositamente per la brava cantante italiana un “ambiente” musicale sufficientemente completo, accessibile e commerciale che ne sappia esaltare le doti, un’occasione insomma per presentarsi ad un popolo metal ansioso (forse) di scoprire la nuova, vera, Tarja italiana. Che dire, missione riuscita a metà. A livello musicale emerge come l’impegno (!) di Mattsson sia stato proporzionato all’importanza data all’evento: tutti i crismi del provetto compositore gothic romantico del Duemila sono rispettati, a partire dalle chitarre dal sound ammiccante e qualche misurato accenno al riffing “come si deve”, fino ad arrivare alle orchestrazioni ed ai ritornelli dall’alta concentrazione di “lirica” e melodia. Ma questo non basta, e non impedisce di affossare il giudizio finale nei confronti di un album complessivamente sottotono e privo di mordente ed originalità, dal vago e diffuso sapore manieristico. E se le qualità canore di Elisa ne escono alla fine comunque vincitrici, altrettanto non può dirsi del coinvolgimento e della resa interpretativa proiettati sull’ascoltatore, che a parte l’abbaglio iniziale della discreta To Slowly Fade Away, si ritroverà a desiderare con ansia il segnale omega di questo album.
Operazioni di questo tipo posso certo risultare utili ad un’artista agli esordi, se non altro a livello pubblicitario, per aumentarne la visibilità, soprattutto all’interno di un mercato asfittico come quello dell’heavy. E proprio per la natura di tale business, Darkness Will Fall finirà per restare un pò come il book di presentazione a corredo di un’indossatrice: solo filosofia “estetica”. Il talento e la possibilità/volontà di diventare un nome importante della scena gotica li valuteremo più avanti, magari dando un approfondito ascolto ad un eventuale, prossimo, “vero” album. In bocca al lupo.