Piccola introduzione alla band:
Influenzati da mostri sacri quali Marillion, Kansas (molto deve a loro la voce di Ted Leonard), Yes, Dream Theater e Rush sopra tutti, gli Enchant sono uno dei pochi gruppi che si è spinto ben oltre al cercare di comporre il proprio “Images And Words” o a imitare le evoluzioni tecniche dei propri idoli; di fatti la band in questione grazie al tempo è riuscita a trovare una propria dimensione sonica, un trademark che li distingue ampiamente dalla “massa”.
Ma veniamo al dunque:
Dopo il meraviglioso “Tug Of War” gli Enchant tornano a farsi sentire alla grande con il loro primo (doppio per di più!) live-album: “Live At Last”; lavoro estremamente interessante in quanto prima prova su disco dal vivo del combo americano ed esattamente qua sta il punto: a parte la registrazione perfetta (vanto ormai appartenente ad ogni live-album pubblicato da un paio d’anni a questa parte), l’esecuzione è veramente eccellente, ottima la prova di ogni singolo musicista e proprio questo fa sì che l’impressione sia quella di voler dimostrare ai propri fans la voglia di dare il cento per cento (sia in studio come già hanno dimostrato con il loro ultimo album, che nell’attività dal vivo).
Recensire questo live “track-by-track” sarebbe pressappoco stressante non tanto per me che quanto per voi (ventitré canzoni per un totale di 151 minuti sono un po’ troppe no?); quindi vi posso dire che la band ha spaziato dal loro primo “A Blueprint Of The World” sino all’ultimo acclamatissimo “Tug Of War”; inoltre gli Enchant non si sono limitati ad eseguire in maniera magistrale le varie canzoni, no, hanno preparato una sorta di piccolo medley: “Black Eyes”, “Broken Glass” e “Colors Fade” in versone totalmente acustica, autentica chicca che mostra oltre all’aspetto tecnico della band (sempre fine e mai sopra le righe), anche un’anima dolce ed un ottimo gusto nella composizione/esecuzione di tracce meno prettamente “Progressive”.
Insomma, non c’è niente da fare, la classe non è acqua e gli Enchant ne sono la prova vivente; se a ciò vogliamo aggiungere che questo è il loro primo live-album della loro carriera, beh allora tanto di cappello!