In vista del loro nuovo lavoro, “Evolution: Creation ex Nihilio”, incontriamo Ben, mente degli inglesi Enochian Theory, per approfondire le particolarità che caratterizzano l’album, e per conoscere ancora meglio la band. Ecco le risposte a tutte le domande che Heavy-Metal.it ha pensato per loro!
Ciao Ben, e benvenuto su Heavy-Metal.it! Come stai?
Saluti a te, Danilo, e a tutti i lettori di Heavy-Metal.it. Sto molto bene grazie e per giunta molto impegnato, ed è la cosa migliore credo! Siamo presi con i preparativi per il rilascio dell’album previsto per il 3 agosto e stiamo facendo qualsiasi cosa sia possibile per portare il disco quanto più lontano possibile. C’è molto da lavorare sodo ma stiamo sperando che tutto alla fine andrà per il verso giusto…in tutta onestà le prime impressioni da parte della stampa sono state piuttosto appaganti. Ti dà un vero senso di appagamento quando riesci a scrivere qualcosa che possiede un significato davvero personale per te stesso e che possa poi essere percepito e capito da una vasta audience.
Ho trovato molto interessante il vostro primo full-lenght. Congratulazioni, mi piace! Ma prima di arrivare al disco, un po’ di storia. Potresti dirci chi sono gli Enochian Theory e come sono arrivati al loro nuovo album?
Grazie per aver dato un ascolto al disco e per aver dedicato del tempo nel commentarlo come hai fatto. Gli Enochian Theory sono composti da Shaun (basso), Sam (batteria) e da me (voce, chitarra, orchestral arrangments). Ci siamo formati in origine nel settembre del 2004 come four-piece ma siamo divenuti un trio già dall’inizio del 2008, lo stesso periodo in cui iniziai a comporre la musica per il nuovo album. Abbiamo avuto un pò di tempi burrascosi per circa due anni, per via di diverse ragioni, e ciò ci ha portati ad un punto dove fu necessaria una decisione…che però fu presa. Non interpretarmi male, ce la siamo anche spassata in quegli anni andando in tour e cose di questo genere…ma il conflitto interno si spinse così oltre per me che decisi di rendere chiaro quanto sentivo. Bisognava risolvere i quel preciso momento ed eravamo a cavallo tra Natale 2007 ed inizio 2008. Sono così passato all’interno della band dalle tastiere alla chitarra e ne sono diventato il principale compositore. Dovevamo far uscire un disco al più presto possibile e la pressione su di noi era molta…Credo di averla percepita più degli altri ragazzi proprio perchè mi occupavo di scrivere la musica che sarebbe finita su quell’album. Senza quelle idee…non avremmo ottenuto l’album che abbiamo ora. Praticamente i rimanenti 3 membri della band si sono seduti ad un tavolo e hanno discusso di cosa avremmo potuto fare dopo tutti i problemi che avevamo avuto…ovvero gettare la spugna nonostante i gli eccellenti “building blocks” messi in cantiere oppure continuare con un puro senso di DEFIANCE! Sciegliemmo di continuare e scrivere un nuovo album. Suggerii di usufruire maggiormente della tecnologia dato che ci avrebbe reso tutto più semplice…quindi ho iniziato ad arrangiare pezzi per allenarci, scrivendo musica con una DAW (digital audio workstation), e rendendo le cose più facili per quando saremo entrati in sala prove.. Sostanzialmente mi sono barricato per giorni e notti intere fino al mattino presto. a scrivere riff dopo riff, parte dopo parte, melodia dopo melodia, e ho provato a creare musica che potesse funzionare con noi in qualità di band. E` stato un periodo strano, ma prolifico e produttivo; e di certo un periodo che alla fine ci ha sorriso, dal momento che abbiamo un nuovo disco con un grande sound e un nuovo scopo. Ricordo ancora i ragazzi della band sorridere, quando ho fatto loro sentire il primo riff che ho scritto per il nuovo album, che faceva parte del ritornello per “The Fire Around The Lotus”…a quel punto, sapevo che dovevamo continuare, perchè tutto appariva ancora nuovo e fresco. Dopo due anni di odio nel suonare, ho sentito ritornare quella passione per la nostra musica, e penso che siamo tutti d’accordo a dire che l’inizio del 2008 ha segnato il vero inizio per tornare a mettere insieme di nuovo la nostra musica. Mi viene in mente un detto che ha del vero: ” quello che non ti uccide, ti rende più forte” (Nietzsche, ndr)
Penso che tutti ti abbiano fatto questa domanda, ma non posso fare altrimenti, quindi, cosa significa Enochian Theory?
Di solito uso un generico “copia e incolla” per rispondere a questa domanda, ma non lo farò per te, Danilo.
Dirò semplicemente questo:
Enochian Theory significa qualcosa di veramente personale per i suoi tre membri, ed il significato attuale del nome della band lavora su diversi livelli con diversi significati ed è aperto all’interpretazione per quelli che trovano il tempo di leggere un po’ più a fondo..e dunque provano a formare la loro opinione personale.
Non dirò se qualcuno ha indovinato o meno nella propria interpretazione…perchè non è questo che ci riguarda.
Noi siamo ciò che siamo e la band è ciò che è… il significato rimarrà nella band per il futuro prossimo.
Il vostro nuovo disco, “Evolution: Creatio ex Nihilio, ha un forte approccio intellettuale, dall’artwork gradevole agli strani titoli delle tracce. Cosa puoi dirci riguardo l’idea dietro l’album? Puoi parlarci del concept, se ne esiste uno ovviamente?
Non mi piace parlare dei testi o dei moleplici significati dei titoli delle canzoni e dello stesso titolo dell’album.
È troppo personale, per me, per condividerlo col resto del mondo, e mi piace tenere alcune cose solo per me stesso.
Non sono nemmeno sicuro che gli stessi membri della mia band capiscano cosa voglio intendere coi titoli.
MI annoio se non scrivo qualcosa che mi impegni su più livelli, quindi le idee multiple e le idee che scorrono attraverso i testi.
Ho bisogno di esorcizzare le cose di cui non posso parlare.
Comunque, posso dire questo…
Uno dei maggiori temi dell’album è il trionfo.
Ci siamo evoluti come band, come persone, e abbiamo imparato molte cose su noi stessi, negli ultimi anni…ora penso che il titolo dell’album rispecchi quell’aspetto (il trionfo) di uno dei vari che ricopre.
Questo disco parla molto di trionfo e tragedia.
Lo stesso livello di redenzione e dannazione.
La musica che suonate non è per ascoltatori distratti, data la struttura delle song non lineare, è sicuramente necessaria concentrazione per capirle tutte. A ogni modo, per chi apre la propria mente, l’esperienza dell’ascolto è incredibile, ci sono differenti atmosfere e soluzioni musicali, che ci si può ritrovare improvvisamente a viaggiare dentro la propria stessa anima. Qual è lo scopo concreto di questo lavoro?
Eccellente osservazione Danilo…e una a cui mi posso di certo relazionare.
L’album è inteso per essere ascoltato idealmente dall’inizio alla fine, ma si può facilmente pescare canzoni per un singolo ascolto.
Pensiamo solo che ascoltando tutte le canzoni in un unico contesto, c’è molto più senso.
Credo che tu abbia riassunto quello che noi vogliamo che le altre persone traggano dall’ascolto del nuovo album.
È una cosa molto personale per noi, e vogliamo che gli altri ne traggano una personale per loro in egual modo.
Chge si tratti di un viaggio attraverso la loro anima/mente/ tempo+spazio.. qualunque cosa, affinchè possano godersi l’album a modo loro, allora è perfetto.
Capisco che non è musica di ascolto “facile”, ma a noi piace scrivere quello che riteniamo giusto per noi..è profondamente egoista e personale.
Credo che quelle persone che trovino il tempo di ascoltare e hanno l’abilità di capirlo, o di tratte qualcosa dall’album stesso…sono le persone che meritano il nostro tempo e la nostra fatica.
Che tipo di ascoltatori vorresti toccare? Amanti del Prog/Metal Rock, come anche dell’heavy metal?
L’album è per tutti quelli che vorranno concedersi un po’ di tempo per qualche ascolto in più, in tutta onestà.
Abbiamo avuto persone che ascoltano musica dance, commentare sugli aspeti del disco, così come altre persone che non hanno mai ascoltato cose simili prima.
Questo è davvero un piccolo esempio che dimostra che questo album è per tutti quelli che lo vogliono
Avete realizzato l’album sotto la vostra stessa etichetta, Anomalousz Music Records. Qual è la ragione di questa scelta e in cosa consiste in termini di
organizzazione? Immagino che portare avanti sia la band che l’etichetta, costituisca una notevole mole di lavoro per voi..
Per noi è molto lavoro, ma ultimamente è solo così che possiamo tenere il controllo di tutto quello che la band dice e fa. Non vogliamo nessuno a dirci cosa dobbiamo fare. Se dovesse succedere, lascerei perdere e farei altra musica.
Torniamo al disco. Ci sono alcune band che credo abbiano influenzato il vostro lvoro, specialmente Devin Townsend e Tool, senza togliere che vi siete dati da fare per creare il vostro sound personale. Imparare dai grandi nomi, ma allo stesso tempo provare ad andare oltre e seguire la vostra personalità, è un buon approccio alla musica piuttosto inusuale ai giorni d’oggi. Potresti dirci qualcosa sul processo di songwriting e sul tuo ruolo in questo?
Il processo di composizione è stato diverso in ogni album. In quest’ultimo, ho scritto il 95% della musica, solo perchè doveva essere finito o ci saremmo ritrovati in un guaio totale. Non è stata per nente una decisione egocentrica, è stato puramente perchè avevo un sacco da dire e avevo bisogno di un modo per dirle,e inoltre, chi altro avrebbe scritto i riff e le strutture?
Così, ho iniziato a scrivere materiale per il nuovo album. Ho strutturato sezioni o canzoni intere con una DAW, continuando ad aggiungere strati, sottraendo idee e così via, finchè non ho sentito che era pronto da mostrare ai ragazzi.
Mandavo loro via mail le mie idee per far intendere cosa desideravo per le canzoni.
Allora avremmo lavorato sulle canzoni e provato come fanno i gruppi.
L’input di Shaun e Sam ha completato questo album, come la base di batteria che avevo programmato a scopo dimostrativo per le dinamiche e per fare tutto bene… ma si sa, non si può battere una performance umana, specialmente se è quella di un batterista inventivo come è Sam.
La linea di basso di Shaun invece, riempe perfettamente le parti che i riff principali non coprono.
Non voglio dirti bugie, ma abbiamo avuti punti dove non c’erano possibilità di incontro in nessun caso, quando ho mostrato ai ragazzi qualche arrangiamento. Non abbiamo mai litigato, piuttosto abbiamo discusso sul perchè delle idee alternative sarebbero dovute risultare migliori delle originali. Fondamentalmente direi, se puoi creare qualcosa che ARRICCHISCE la canzone, piuttosto che rovinare l’intero feeling di questa…allora sei il benvenuto.
MI sento come se a tratti i ragazzi mi avessero considerato lì per dittare, ma non è stato assolutamente il caso, volevo solo realizzare quello che avevo in testa, e ho sentito un’enorme pressione nello scrivere musica che non solo avrebbe portato il gruppo lontano, ma era buona da suonare tutti insieme.
Riassumendo, è stato un lavoro collettivo e senza noi tutti a fare quello che abbiamo fatto, non sarebbe andata com’è andata.
Cosa pensi della scena metal attuale? Ci sono band più che valide là fuori?
Sinceramente non ho una vera e propria opinione della scena metal.
E’ quello che è: mode vanno e vengono, band vanno e vengono.
Ci sono cose là fuori meravigliose, che meritano veramente il riconoscimento che hanno, o piuttosto meritano MAGGIORE riconoscimento.. ma forse questa è la loro parte finale, la sensazione “underground” che danno.
Potrei fare una lista delle tante band che ci piacciono e che rispettiamo, così come ho una lista di band che mi danno sui nervi…ma sarebbe senza scopo. Quindi la mia risposta è che ogni scena ha i suoi punti buoni e le sue pecore nere.
Mi piacciono tutte le canzoni del disco, ma forse The Dimensionless Monologue, è quella che descrive meglio il vostro sound. Avete giocato con i titoli dati alle tre parti di questa traccia dai suoni epici, e allo stesso tempo, avete usato temi e suoni ricorrenti. E’ una sorta di composizione circolare in ogni aspetto. E’ forse una metafora della tua personale filosofia di vita?
Credo un misto di entrambe. Lavoro e vivo in cicli. Voglio completare le cose, perciò devono scorrere in un cerchio intero per ritornare all’inizio di nuovo; allora ti accorgi veramente che sono finite e completate. La triade di “The Dimensionless Monologue” è una di quelle cose. Quando abbiamo scritto quelle canzoni, appariva molto sensato dividerle e creare una trilogia di canzoni che riflettono un selezione di tematiche che stavano circolando nella mia vita personale e nei testi stessi.
La ripresa del clean riff principale, nella parte finale del pezzo (The Dimensionless Monologue) è semplicemente una constatazione che dice “è finito…puoi proseguire adesso, il cerchio è completo”.
Penso che il lavoro de The Lost Orchestra, abbia incrementato i potenziali dell’album, non trovi?
Aver lavorato con “The Lost Orchestra” ha fatto sì che questo disco fosse veramente fatto per noi.
Ha espanso ed evoluto il sound che sentivo nella mia testa mentre scrivevo la musica.
Sentivo il bisogno di essere più “epico” del precedente EP, e avere un’entità come “The Lost Orchestra” ad aiutarci, è stata una pura benedizione.
Fa di “Evolution…” una bestia diversa di disco.
Riguardo la vostra agenda live? State progammando di venire in Italia?
Attualmente stiamo pianificando tour per la fine del 2009/ primo 2010. È molto difficile ottenere date quando hai un’etichetta tutta tua e fai tutto per conto tuo..ma pian piano stiamo guadagnando nuovi amici in posti diversi che vogliono vederci eccome.
Ci stanno aiutando attivamente ad organizzare date e a spingere il disco il più possibile.
Speriamo di organizzare un tour promozionale per l’album, e se i nostri piani andranno in porto, lo faremo.
Se qualcuno in Italia conosce un’agenzia di booking affidabile, contattateci e vedremo cosa fare per mettere a posto qualche data.
Puoi darci qualche news anticipata sui progetti futuri? Quanto lontano volete portare la vostra musica?
In un certo senso, sento di aver fatto musicalmente con gli Enochian Theory quello che avevo bisogno di fare, è dal primo giorno che volevo spingere la band verso un contesto epic progressive rock/metal… e col nuovo album direi che ci siamo. Non è perfetto, ma è un bel disco che riassume abbastanza bene il gruppo.
Ci sono alcuni posti che vorrei vedere, e tour che vorrei fare, gente da incontrare…quindi, per il futuro immediato, questi sono i nostri progetti. Vorremmo semplicemente continuare a divertirci lavorando insieme, e creare musica che per noi significa qualcosa, ma non so cos`ha in serbo il futuro, gli anni passano, e ci sono cose che vorrei fare nella mia vita…quindi questa domanda è molto di più una che potrai farmi tra due anni!
E finalmente..il solito spazio libero. Vorresti dire qualcosa ai nostri fedeli lettori italiani?Semplicemente, vorrei dire che vorremmo tanto fare qualche data in Italia…sperando di incontrarci con gli Ephel Duat ancora una volta (visto che abbiamo suonato già con loro prima). Spero che i lettori di Heavy-Metal.it daranno al nostro nuovo album una possibilità, e magari potranno trarne anche qualcosa.
Questo è tutto quello che chiedo.
Che altro… l’intervista si può dire conclusa. Grazie per essere stato con noi e buona fortuna per il futuro con la band! Non vedo l’ora di avere ancora vostre notizie con un altro killer album come Evolution: Creatio ex Nihilio…Alla prossima! Ciao!Grazie Danilo per i tuoi bei commenti, spero che un giorno potremo incontrarci tutti a un concerto.
Dai un’occhiata al nostro tour, e unisciti al forum sul nostro sito se ti va.. siamo sempre in cerca di carne fresca!
Stay positive, Ben
(a nome degli Enochian Theory)