Semplicemente stupendo. Il nuovo lavoro degli Evergrey, il settimo per la cronaca, è ancora una volta subito riconducibile (per stile e fantasia) all’operato degli svedesi, sebbene diverso da tutti i suoi illustri predecessori.
Tom Endlung, nella triplice veste di cantante/chitarrista/produttore, azzecca nuovamente tutte le mosse e confeziona assieme ai quattro fidi compagni di avventura un prodotto estremamente valido e ricco di sfumature affascinanti. A livello sonoro gli Evergrey non rinunciano a quella formula musicale che nel tempo li ha visti divenire padroni incontrastati di un certo power prog in tinta oscura, sebbene nel corso degli ultimissimi anni i nostri abbiano leggermente smussato le escrescenze più cerebrotiche del proprio sound in favore di un approccio più diretto e, se vogliamo, accessibile. Anche in ‘Torn’, comunque, non mancano episodi più intraprendenti a livello tecnico e un brano come ‘Fear’ ne è esempio emblematico. L’andamento generale del prodotto, comunque, è fortemente legato a un prog metal oscuro su cui si innestato, una dopo l’altra, influenze heavy, thrash e (raramente) power. Subito riconoscibile, invece, la classe compositiva dei nostri, da tempo tra le compagini più rispettate per coerenza (ideologica), fantasia e qualità compositiva dimostrate nel corso degli anni.
I singoli tasselli di ‘Torn’ avvolgono l’ascoltatore in maniera graduale, rivelando solo in parte la propria recondita bellezza interiore: il tempo e gli ascolti prolungati faranno il resto, perfino laddove il CD possa risultare deludente al primo impatto.
Idealmente, dunque, ‘Torn’ è il prodotto che ci dovevamo aspettare dagli Evergrey targati 2008. Diretto ma non banale, semplicemente stupendo.