Ad essere sincero non avevo mai sentito gli Everon prima d’ora e, dunque, non conosco il valore dei precedenti album del combo tedesco, in attività da quasi un decennio (e io che pensavo fossero un gruppo nato da poco!!).
Bridge è il loro ultimo lavoro (anche se a breve uscirà il seguito Flesh), uscito da qualche mese e che ho avuto solo recentemente modo di sentire approfonditamente.
Certo, non c’è da gridare al miracolo per l’originalità, ma questo disco si lascia ascoltare davvero ben volentieri! Innanzitutto c’è da dire che il grande pregio del gruppo tedesco è quello di ricercare la melodia prima ancora delle evoluzioni tecniche (anche se, ahimè, nel disco si sentono troppi cambi di tempo inutili) e alcune canzoni, come “Juliet”, “Across The Land”, “Driven” e “If You Were Still Mine” contengono linee vocali e strumentali orecchiabili e molto piacevoli, addirittura cantabili (cosa abbastanza rara in un gruppo prog “tipo” la linearità, visto che tutti ricercano il colpo ad effetto a tutti i costi)! La voce di Oliver Philipps, anche se non troppo dotata tecnicamente (niente evoluzioni alla Gildenlow insomma!) è dotata di un bel timbro e ben si intona nelle canzoni.
Purtroppo, a causa della produzione e del suono troppo zanzaroso della chitarra, non son riuscito ad apprezzare in pieno il lavoro svolto dal chitarrista Ulli Hoever, forse anche per la sua scarsa abilità solistica, devo dire! Ma d’altronde, per comporre un bel brano non bisogna per per forza essere tecnici quanto Steve Vai!
Il comun denominatore di tutti i brani di Bridge è la loro componente sinfonica e pianistica, composta e suonata ben più che discretamente dallo stesso Oliver (il cantante). Parlando delle melodie, devo dire che quelle dietro a “If You Were Still Mine” e “Juliet” (che poi sono i due lenti del disco) sono davvero molto belle e profonde e lo stesso vale per “Across The Land”, che invece è un brano allegro ed energico (stranamente!!).
Gli altri brani rimangono ahimè nella media e, alla lunga, stancano un po’, lasciando colui che ha comprato il cd a risentirsi le stesse quattro canzoni (che sono quelle che ho nominato qualche riga sopra), che oramai non dimenticherà più! Non mi sento propriamente di consigliarlo a tutti ma solo agli amanti incalliti del genere.

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