Una cosa che spesso, troppo spesso, forse dovuto anche al fatto di non essere più ragazzini, i gruppi pubblicano album più morbidi degli esordi. Come se “invecchiando” si diventi più buoni e più tranquilli. Fatta questa considerazione si può tranquillamente affermare che, dopo dieci anni di attività, gli Eversin annichiliscono il passare del tempo diventando sempre più duri, sempre più pesanti, sempre più cattivi.
L’evoluzione del gruppo è notevole, e se già col precedente Trinity: The Annihilation avevano confermato una direzione sempre più estrema, con il nuovo Armageddom Genesi aprono un nuovo capitolo. Tematiche sempre apocalittiche, molto dure nei confronti del futuro dell’umanità, dominata sempre più dalle macchine che noi stessi costruiamo, e delle quali diventiamo irrimediabilmente schiavi. La musica non può che riflettere ciò che il gruppo pensa. Nel libretto il gruppo dovrebbe scrivere un messaggio di avviso “ascoltare a rischio e pericolo delle proprie orecchie”. Il primo ascolto l’ho fatto, incosciamente, col volume al massimo e i pesanti riff, la ferocia della sezione ritmica e una graffiante produzione hanno letteralmente devastato le mie orecchie.
Ospiti d’eccezione come Lee Wollenschlaeger (Malevolent Creation) nella title track Armageddon Genesi e Ralph Santolla (Deicide, Eyewitness, Death, Millenium, Iced Earth) in Soulgrinder aggiungono quel tocco di cattiveria già intrinseca al gruppo.
Armageddon Genesi è un mix completo ed entusiasmante dei generi più pesanti ed estremi, senza dare un attimo di pace e di fiato all’ascoltatore. Qualche frammento di calma lo si trova in Where Angels Die, ma è solo una pia illusione. Mai troppo veloci, gli Eversin vogliono spaccare a tutti i costi il vostro collo con un serrato e sicuro headbanging. Veramente difficile poter scegliere un brano che primeggi, ognuno esplora e riflette al meglio quello che è sintetizzato nel titolo del brano. Gli Eversin sono una delle mgiliori realtà estreme del nostro panorama, e competono alla pari con i più blasonati gruppi esteri.
Che la battaglia tra uomo e macchine abbia inizio. Chi vincerà?