La ProgRock Records si è dimostrata in questo 2008 appena finito un’etichetta davvero interessante.
Le band prodotte sono state centellinate con cura, selezionate in base a talento, creatività e classe. Una delle poche etichette insomma che tende a ridurre il deflagrante effetto “saturazione” del mercato musicale.
Però c’è un però. Un paio di uscite sono decisamente inferiori alle altre. E gli Evolve IV se non sono tra queste, gli manca poco.
IL problema di base è che senza una precisa idea di dove voler andare a parare, si rischia di mettere molta carne al fuoco e produrre musica slegata, confusa, indefinita.
Quando poi si vede che il talento c’è, allora si prova vera e propria rabbia nei confronti della band, che se avesse provato a schiarisri meglio le idee, avrebbe sicuramente dato alla luce un disco di tutto rispetto.
Qui infatti c’è davvero di tutto. Rush, echi di “Selling England”, Pink Flyd (ditemi voi se “Rolling Along” non è un incrocio tra “Time”, “Money” e “The Great gig in the Sky”?).
Senza tener conto della volontà dei nostri di riallacciarsi alle nuove leve del pop colto, rifacendosi quà e là a Coldplay, Radiohead e compagnia.
Insomma, un Cd che purtroppo non è brutto, perchè in quel caso sarebbe stato facile stroncarlo, ma che lascia davvero un senso enorme di già sentito pur passando piacievolmente inosservato.

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