La carriera di questi promettenti thrashers inizia nel 2004 in quel di Scandiano (Reggio Emilia) come cover band, anche se ben presto si trasformerà poi in gruppo di trucido Thrash Metal. Dopo l’EP autoprodotto del 2010 e lo split in vinile sempre nello stesso anno, a novembre 2011 esce questo primo full lenght “Sober Deserve To Die”.
Composto da otto brani per un totale di ventotto minuti circa, il disco è letteralmente impregnato di alcool e violenza, dando dimostrazione pratica di cosa sia il vero thrash: marciume veloce ed inarrestabile; le liriche invece spianano la strada senza tanti fronzoli a quei classici argomenti che contornano questo genere, donne, bevute ed eccessi vari.
Il sound è sin da subito molto potente ed esplosivo, facente molta leva sui bassi ed è compito della opener “Evil Of The Drugs” far capire subito agli ascoltatori di che pasta sono fatti questi emiliani con quello che risulta secondo me il miglior pezzo del disco, diretto e distruttivo.
La seguente “Bitch”, dall’intro terremotante, da una sferzata di energia nonostante un chorus piuttosto ripetitivo che non mi ha convinto molto; anche la seguente “The Shark” non manca certo di potenza e scorre veloce, proprio come l’attacco di uno squalo.
Dopo un breve solo di chitarra è il turno di “M.I.L.F.”, traccia molto veloce e con una gradevole melodia che resta impressa in testa e che è senza dubbio una di quelle canzoni devastanti in sede live, da vero pogo selvaggio; una cavalcata di basso e batteria introducono “Love Beer”, un tributo alla bevanda più amata dai Metalheads.
“Strategy Of Terror” è l’unica canzone dell’album a presentare una struttura che alterna riff taglienti e sfrenati ad altri decisamente più statici, un brano ben elaborato davvero ottimo che sa miscelare perfettamente violenza e buon gusto; a seguire “Explorer”, che un po’ come per gli Iron Maiden da buona traccia omonima si concentra in un pezzo veloce, incisivo e con un buon chorus. Perfetto per la riproposizione in sede live. Ed infine, questo “Sober Deserve To Die” si conclude con “Beer Of Death”, composizione slanciata e di grande impatto.
Che dire, sicuramente non ci troviamo davanti nulla di innovativo, ma semplicemente tanto Thrash Old School suonato con passione e tecnica, con un sound massiccio e riff tritaossa che rimangono in testa già dopo il primo ascolto. Consiglio vivamente l’acquisto per i fans del Thrash/Speed vecchia scuola e per tutti coloro che hanno voglia di scaricare la propria adrenalina con qualcosa di spinto e diretto. MOSH!!