Poteva sembrare strano che ancora nessuno si fosse preso la briga di seguire la scia degli Opeth, clonando la loro musica e sfruttando l’attuale trend che vuole la loro proposta come portabandiera del metal più “intellettuale” e “ricercato”.
Ci pensano i Farmakon a riempire almeno in parte questo vuoto… in parte, perchè per fortuna, nonostante già dalla seconda traccia i paragoni col gruppo svedese si sprechino, i Farmakon ci mettono molto del loro nell’eseguire le 9 canzoni che compongono questo “a warm glimpse”. Se gli Opeth stessi erano riusciti a coniugare tra loro sonorità molto diverse i Farmakon riescono ad andare oltre, preparatevi quindi ad uno sforzo ancora maggiore perchè vi toccherà passare senza troppi complimenti tra sonorità thrash e death (e fin qua ci siamo) tra aspri growling e un vasto repertorio di clean vocals, tra stacchi in peno stile Opeth ed altri in bilico tra jazz e funk!!! Aggiungeteci che i Farmakon hanno una tecnica strumentale che non sfigura di fronte a quella di Akerfeldt e soci, il che li porta a sviluppare senza farsi troppi problemi parti molto intricate in pieno stile prog (“mist”, “same”).
La proposta dei 4 finlandesi risulta meno intimistica rispetto a quella del gruppo svedese, il quale però a tratti viene letteralmente derubato del periodo “still life” – “blackwater park” (“my sanctuary in solitude”) sia in fatto di melodie sia in fatto di impostazione vocale, ma per fortuna a warm glimpse è aggiunto di sperimentazioni e di vere e proprie pazzie sonore destinate a lasciare il segno (“loosely of amoebas”, “flavoured numerology”).
Un gran bel disco in definitiva, da ascoltare con molta attenzione e da non prendere del tutto sul serio, i 4 ragazzi si divertono sicuramente un sacco a destabilizzare chi lo ascolta. Nella valutazione chiudo un occhio sulla chiara derivazione di una parte del sound, ma non è assolutamente da dimenticare che i finlandesi non pensano solo a copiare… anzi!!!
Se siete degli estimatori degli opeth troverete nei Farmakon un gruppo altrettanto geniale… che purtroppo ha appena visto l’uscita dalla formazione del batterista… vivessi in Finlandia non ci penserei troppo a dare loro… due mani!!!