Live Club, Trezzo sull’Adda (MI) – 21 Novembre 2014
La storia si ripete. Dopo circa due anni i FolkStone ritornano al Live Club per presentare dal vivo il nuovo album. E come due anni fa, il Live Club (venue che può contenere circa duemila persone) è stracolmo in ogni ordine di posto. È vero, si potrebbe dire che i FolkStone giochino in casa, ma quando vedi band straniere “più blasonate” che hanno (quando va bene) la metà di pubblico, vorrà pur significare qualcosa… Non me ne viene in tasca nulla a dirlo, ma mi fa molto piacere che una band nostrana raggiunga certi livelli. E per ripagare l’affetto dei numerosissimi fans accorsi, i FolkStone offrono una prestazione davvero encomiabile e super-professionale. Ma andiamo con ordine…
I ragazzi bergamaschi presentano questa sera il nuovissimo “Oltre… L’Abisso”, suonato quasi nella sua interezza. Dopo la consueta intro, e il boato di un pubblico in trepidante attesa, la band apre proprio con un terzetto di pezzi tratti dall’ultimo nato. Brani che, a mio avviso, sono liricamente più “arrabbiati” che mai, e dal vivo acquistano un tiro micidiale. Il pubblico gradisce e canta già queste canzoni che sono disponibili veramente da pochi giorni.
Non c’è tempo di riprendersi che i FolkStone calano uno dei loro numerosi assi, la nota Frerì dal secondo album: pubblico in visibilio, specie nel cantare la parte finale del brano.
Si prosegue con i nuovi pezzi tra cui ho particolarmente apprezzato la titletrack, brano malinconico che riesce a mantenere un gran pathos, specialmente in questa sua versione live. Ben riuscita anche la riproposizione di Mercanti Anonimi, caratterizzata dal duetto tra Lore e la Roby. Anche Soffio Di Attimi merita una particolare menzione: brano lento ed emozionale, introdotto in maniera un po’ “polemica” dal frontman Lore!
Dal passato irrompono la canzonata Alza Il Corno e l’inno Anime Dannate che scatenano l’audience. Fiamme escono dal palco e il pubblico si riversa in un circle pit!
“Io la seconda parte non ho voglia di cantarla! La cantate voi!” Davvero potente la risposta del pubblico, che si canta tutto il ritornello di Anime Dannate!
Come prevedibile, una buona fetta dei brani presenti nella setlist provengono anche dal penultimo CD, “Il Confine”. Ormai entrati nel cuore dei folkfans, questi pezzi non hanno certo bisogno di presentazioni. Personalmente ho gradito molto la storia raccontata in Simone Pianetti, sempre in grado di emozionarmi. Così come la dolcissima Luna, cantata in dialetto. Una delle chicche dello show è stata anche la presenza del pianista Fidel Fogaroli (Verdena), che, con un enorme pianoforte, dà vita e una struggente versione di Frammenti, per solo piano e voce. La trascinante Grige Maree (dal testo sempre attualissimo) e il singolo Nebbie, concludono l’esibizione.
La band è però richiamata a gran voce per i bis, che arrivano puntuali. Omnia Fert Aetas, col suo tipico incedere “a marcia”, fa cantare nuovamente tutto il pubblico. Rocce Nere e il classico Con Passo Pesante terminano definitivamente questo concerto di due intense ore, suonato alla grande dai musicisti che, al solito, si sono divertiti e hanno saputo divertire. Gli scroscianti applausi e incitamenti del pubblico ne sono la prova.
E ora via in tutta Italia con il nuovo tour!