Bella prova (il primo full-length dopo oltre dieci anni di carriera), direttamente dalla fredda Estonia, per opera di questo misconosciuto quartetto, i Forgotten Sunrise. Ma tale platter, dal titolo particolarissimo “Rum:mipu:dus”, con il metal ha veramente ben poco a che spartire, se non nulla. Intendiamoci, non che sia un male, anzi.., ma forse potrà far storcere il naso ai meno avvezzi ad un certo stile di sonorità, più facilmente accostabili all’elettronica (ebm in primis). Ebm, soprattutto per le voci malate filtrate che molto ricordano i messicani Hocico, tra i maggiori pionieri del genere, o anche una buona dose di new wave anni ’80, fra cui spicca l’influenza New Order (in “Surroundcosmos” davvero marcata), elementi di trip-hop, rimandi al moderno synth-future-pop accompagnati a momenti più cupi, facilmente accostabili alla corrente neo-folk.
Suoni acidi e perversi, sfaccettati da mille diverse influenze, che convengono però tutte, in un prodotto omogeneo e senza spigoli.
La dolce e soave voce di Tiiu Kiik ben si sposa alle più oscure e deviate note (clean and screaming) del singer Anders Melts, tra giochi di synths e chitarre distorte, forse unica peculiarità che potrebbe accostarli, in un certo qual modo al metal. Songs come la opening-track “Outumnyo:nic”, dedicata a chi impazzisce per l’elettronica da dancefloor, dove l’impronta Hocico (o anche la rivelazione altresì messicana, Amduscia) è indiscutibile, accompagnata da deliziosi sprazzi trip-hopeggianti, la successiva e “ottantiana” “Never(K)now”, (nella quale, le melodie-New Order regnano sovrane) attualizzata da un involucro tipicamente cyber-punk, la più distorta ed gelida “The Doubletalker” su cui, potrei perfino scomodare i mitici maestri Prodigy, sono solo un assaggio da brivido di questo succulento ed oscuro gioiellino.
Altra grossa sorpresa che ci ha riservato la prolifica ed italianissima My Kingdom Music, dopo l’esordio dei miei adorati Room With A View e gli splendidi Klimt 1918. Come dire: Un marchio.. Una garanzia!