Crossroads Live Club, Osteria Nuova (Roma) – 25 Aprile 2014
Un giorno di festa puoi passarlo in due modi: stare sul divano di casa, aspettando che la giornata passi, dove l’unico tuo pensiero sarà quello di non sforzarti troppo nemmeno per pensare, così potrai tornare alla vita di tutti i giorni rigenerato e pronto; oppure, decidi, in una serata primaverile, di uscire e magari lasciarti trasportare da una passione che tenevi lì, da qualche parte dentro di te, pronta a venir fuori.
La musica può essere anche questo: passione, cornice di molti momenti della nostra vita, che funge da spartiacque negli ostacoli che dobbiamo affrontare ogni giorno. Il lavoro, lo studio, sono aspetti che determinano parzialmente la vita di qualcuno. Quello che sei tutti i giorni, l’avvocato, il chirurgo o l’universitario stanco, lo sei solo in parte; prima sei molte altre cose, trai giovamento da mille altri stimoli e sensazioni che ti hanno portato a pensare e vivere in un modo piuttosto che in un altro.
Ecco, la musica ti estranea per un attimo dalla realtà. Durante un concerto, ad esempio, sei trasportato in un universo parallelo, dove persone assumono atteggiamenti e prospettive diverse. Quindi, se ti trovi al Crossroads – a Roma – nella sera del 25 Aprile, le probabilità di essere risucchiato nell’Armageddon del Rock Metal aumentano in maniera esponenziale. Infatti, una festa come quella della Liberazione, grazie ad assoli di chitarra e acuti da brivido, è stata concepita in maniera differente: ognuno – per qualche ora – ha potuto svestire i panni civili e dare sfogo alla sua vera natura. Metallaro fino al midollo. Entrando, perciò, vieni a contatto con gente di ogni età (che con qualche probabilità potresti incrociare al supermercato o alle poste) completamente trasformata: al posto della giacca, la maglietta dei Megadeth, un polsino in pelle al posto del solito orologio e, come acconciatura, una chioma al vento pronta ad essere agitata ad ogni gesto dei propri idoli.
In questo mosaico, fatto di delirio e follia, si sono esibiti i Freedom Call, gruppo tedesco che sta terminando il proprio tour in giro per l’Europa. La banda di Chris Bay non ha deluso le aspettative, presentando 17 pezzi totali. Da Union Of The Strong a Warriors Of Light, passando per Beyond e Farewell, la band tedesca ha infiammato il Crossroads con una scarica di Power Metal. Molto apprezzati dal pubblico anche i gruppi spalla, che hanno avuto l’onere e l’onore di aprire la serata: gli Infinita Symphonia e i DragonhammeR, questi ultimi hanno accompagnato i Freedom Call anche durante le altre tappe del tour.
Canzoni come You Must Die, piuttosto che The Last Breath, hanno contribuito ad accendere un evento atteso da tempo. Sembrava quasi un passaggio di testimone, tanti tipi di metallo che uniti assieme forgiano della buona musica, per collezionare un gioiello da offrire al pubblico pagante.
Andrea Desideri