Dopo la dipartita dagli Helloween e due album in studio con il suo ormai consolidato gruppo Kai Hansen torna sulle scene discografiche con il terzo capitolo a titolo Insanity & Genius, l’ultimo album con Scheepers alla voce.
Il nuovo lavoro segna un nuovo passo in avanti per il gruppo verso un metal veloce e grintoso, a tratti divertente, sporco quanto basta, graffiante e melodico allo stesso tempo e sarà anche l’ultimo album molto distante dal power che verrà definitivamente canonizzato da Hansen con Land Of The Free, Somewhere Out In Space e Powerplant.
Insanity & Genius presenta delle perle quali le granitiche Tribute To The Past e Last Before The Storm, la cover dei Birth Control… Gamma Ray e l’inno Brothers, in cui si canta la fratellanza in nome del rock.
Tutto l’album è pervaso da quell’alone di Judas Priest impresso dai riff di Hansen e dalla rocciosa voce di Scheepers, che da qui a breve continuerà il discorso di clonare i Priest con i suoi Primal Fear, dopo non essere stato scelto dagli stessi Priest per sostituire il fuggiasco Halford.
Il nuovo disco dopo la naturale prosecuzione dei due Keepers con Heading For Tomorrow, l’introspettivo Sigh No More, è forse il più pazzoide e schizzato di Hansen, da cui il titolo Genio e Sregolatezza rende appieno il senso delle canzoni, particolarmente l’omonima Insanity & Genius e Future Madhouse, nel cui video sono vestiti da infermieri che ne combinano di tutti i colori.
Gli amanti del power, ma in particolare i giovanissimi, dovrebbero altamente considerare l’ascolto di quest’album, insieme ai due recenti, per comprendere al meglio le varie personalità di Hansen. In seguito sarà solo un rimanere fedele alla linea di ciò che canonizzerà e che sarà anche la sua prigione in quanto non sperimenterà più granchè, indipendentemente dalla bellezza e dal valore degli album a venire.