Arrivano dalla germania, adorano i Black Sabbath, suonano grezzi, lenti e pesanti. Così si presenta a noi questa nuova band, dedita a quel doom un po’ classico, un po’ sludge (fangoso, diremmo noi, termine decisamente appropriato), che affonda le sue radici nella piccola Gibson Diavoletto di Tony Iommi (manco a dirlo). Dopo un paio di demo e un Ep, ecco uscire questo primo full-lenght per la band. Al primo impatto si rimane colpiti dalla pesantezza del suono, veramente un muro. Al secondo invece, l’ impressione che aleggia è “ma non l’ho gia sentito?”. Intendiamoci, la band non penso abbia la pretesa di trovare soluzioni originali per un genere come questo, ma purtroppo non riesce nemmeno nello scopo di creare un bel disco. La tecnica non manca, la voce, la produzione, tutte di buon livello, ma si percepisce quel mordente che ti fa preferire un disco ad un altro della stessa pasta. Ed in un genere come questo è quasi essenziale, in quanto è piuttosto facile risultare noiosi e derivativi. Certamente la band non arriva a questo, ma nel mezzo, ed essendo un debut album forse sta bene così.
Il margine di miglioramento è alto, l’attitudine è buona, ma per ora non ci siamo del tutto. Se vi capita tra le mani dategli un’occhiata, specialmente se apprezzate il genere. Per gli altri passate oltre. Con una speranza per la prossima uscita.