Finalmente i Gotthard ci regalano un live album e quale occasione migliore se non questa per scambiare due parole con Leo Leoni a proposito del tour di “Lipservice” e del nuovissimo “Made in Switzerland”? Buona lettura dunque!
Ciao Leo, come va?
Tutto bene!! A parte un bruciore all’orecchio che ora è anche tutto rosso (ride n.d.a.) a causa delle interviste che sembrano non finire mai e che andranno avanti ancora per un pò…; però, per fortuna che è così! Questo vuol dire che la gente vuole parlare con noi è questo è importante!
Iniziamo parlando a proposito del tour di supporto a “Lipservice”…Che ne dici di raccontarmi com’è andato e come sta andando ancora adesso…
Il tour è incominciato l’anno scorso pressappoco intorno a settembre/ottobre e lo finiremo intorno ad ottobre di quest’anno, visitando ancora altri paesi e con la pubblicazione di questo live album registrato durante questo tour. Per fortuna “Lipservice” ci ha portato un po’ dappertutto: dall’Italia che abbiamo visitato l’anno scorso al Sud America ad ottobre di quest’anno passando per la Russia, la Norvegia, la Spagna…insomma stiamo girando un po’ tutto il mondo. Abbiamo trascorso tante belle serate in moltissimi club, ed è stato anche molto bello poter visitare paesi come il Portogallo, dove tra l’altro abbiamo suonato in un bellissimo club oppure in Slovenia o in Russia, dove anche qui abbiamo suonato in club decisamente splendidi.
Ero presente alla vostra data italiana a Milano, sottopalco, che cosa ricordi di quella serata? Il Transilvania era strapieno di gente…
Il palco era piccolino hahahaha (ride a crepapelle n.d.a.). Siamo stati costretti a spostare tutto quello che c’era sul palco per sistemare pressappoco tutte le nostre cose. È stata comunque una bellissima data che ha lascito un bellissimo segno a Milano e penso che il pubblico abbia apprezzato molto.
Le 3/4 date che avete suonato in Italia sono arrivate proprio grazie alla vostra esibizione al Tradate Iron Fest dell’anno scorso oppure sono state subito inserite nel tour di “Lipservice”?
Guarda, prima di tutto sono diversi anni che proviamo a fare qualcosa in Italia. Purtroppo siamo stati sfortunati con la label che avevamo in precedenza e l’uscita di “Lipservice” ha segnato un cambiamento della nostra situazione con l’etichetta. Quindi sicuramente adesso “Lipservice” si trova nei negozi e sarà possibile trovare anche il nostro prossimo album! Tutto questo ci ha dato la possibilità di esibirci in altri paesi. La gente ora è informata, compra il disco e quindi c’è un riscontro. Sicuramente Tradate ha aiutato a fare in modo che i media parlassero di più dei Gotthard e di conseguenza abbiamo potuto fare qualche data in più.
Quindi con la Nuclear Blast sta andando tutto bene…
Assolutamente si, è una grande etichetta!
E arriviamo a parlare di Made in Switzerland: come mai abbiamo dovuto attendere così tanto tempo prima di poter sentire i Gotthard in versione live e non in acustica come capita in “D-frosted”?
Ahhaha…il mondo non l’hanno fatto in un giorno no? (ancora risate a crepapelle n.d.a.). Scherzo! È da tanto tempo che ci chiedono di fare un live. Avevamo fatto un live, nel 1995, e da lì ogni anno ci chiedono fate questo, fate quello e allora ho pensato che era giusto farlo, soprattutto dopo l’uscita di “Lipservice”, con questo cambiamento che c’è stato e con questa data di Zurigo che per noi era una data molto importante in quanto è un po’ come un ritorno a casa. Zurigo è un po’ la città capostipite per tutto quello che può essere la scena musicale internazionale del nostro paese e quindi il fatto di aver riempito lo stadio in cui suonavamo è stato per me molto importante…
Domanda scontata ma…come mai avete registrato questo live album in Svizzera? Omaggio ai vostri conterranei oppure l’atmosfera che c’era quella sera a Zurigo era particolarmente adatta per la registrazione di un live album?
Ma guarda…più che altro è forse un omaggio a noi…è stato davvero molto importante per noi riuscire a riempire questo stadio. Per farti un paragone è un po’ come per Vasco quando riempie San Siro. Un altro motivo che ci ha spinto a registrare questa data è il fatto che i fans che ci seguono dagli altri paesi possono vedere una band nel pieno della sua attività.
Per quale motivo la tracklist del dvd è più lunga di quella del cd?
Il motivo è molto semplice in quanto è un motivo di aspetto tecnico. Per includere tutto il concerto avremmo dovuto inserire un ulteriore cd. In ogni caso il DVD è un omaggio a chi compra il cd quindi è un po’ un ringraziamento ai nostri fans per essere fedeli e forse anche un po’ per fare in modo che con i prezzi che al giorno d’oggi si pagano i cd i fans possano ricevere qualcosa in più. Siamo molto contenti di questo dvd perché è bellissimo, realizzato molto bene ed è stata una bellissima serata!
Chi è il pazzo che ha avuto l’idea di realizzare la copertina?
(Ridendo n.d.a.)….perchè? (continua a ridere n.d.a.)
Perché è stupenda!
Ahhaha grazie! Diciamo che l’idea vive ormai da tanto tempo ma non l’abbiamo mai realizzata perché quando era nata era un pelino più accattivante….la mucca doveva essere lilla ma alla fine abbiamo dovuto sdrammatizzare un po’ il tutto onde evitare storie. Abbiamo voluto in ogni caso dare un segno ben preciso, tipo cartolina che esce dalla Svizzera…sai quando si parla della Svizzera si ha sempre un’immagine simile ad una cartolina…immagina: cioccolato…latte…e queste tipiche mucche svizzere…ma in borghese!
Come mai avete scelto proprio “Immigrant song” come canzone per chiudere il vostro concerto? Che cosa rappresenta per voi?
“Immigrant song” l’avevamo fatta come bonus track nel 95 e da lì l’abbiamo presentata dal vivo veramente poche volte. Dopo aver fatto per tanti anni le stesse cover dal vivo abbiamo pensato che fosse arrivato il momento di cambiare e siamo andati a ripescare questa “Immigrant song” che penso che nessuno suoni dal vivo oggigiorno…almeno mi sembra.
Dopo la vostra calata in Italia, e ancora prima del vostro concerto a milano, sul nostro forum molte persone hanno chiesto di voi, a proposito della vostra set list e di come i concerti stavano andando…vorrei quindi sapere com’è la situazione con la vostra attuale etichetta nei confronti dell’Italia…riusciremo a vedervi un po’ più spesso?
Per quanto riguarda quest’anno vedo che ci sono alcuni festival segnati sulla mia agenda ma che tuttavia non sono ancora confermati…uno a Udine e uno a Bologna ma purtroppo non sono ancora confermati. Speriamo di ritornare al più presto in quanto sappiamo che i fans italiani ci conoscono ormai da molto tempo anche se non hanno tutti i nostri dischi e non per colpa nostra! Poi per quanto riguarda la scaletta…beh siamo in tour da ottobre con “Lipservice” e la scaletta rimane pressoché invariata anche se a volte possiamo variare con qualche pezzo e poi dipende anche da quanto tempo puoi suonare e cose di questo tipo capisci?
Quale credi che sia la magia dei Gotthard che rende ancora più trascinanti i vostri brani dal vivo?
Personalmente penso che la magia sia quella che si crea tra il pubblico e la band. Penso che sia quella la magia più bella che si crea in quanto la gente ha voglia di divertirsi e di passare una bella serata e questo logicamente porta al risultato finale!
Puoi darmi qualche anticipazione sul vostro nuovo album?
Speriamo di cominciare al più presto a scrivere materiale per il nuovo album, però spero anche di poter andare avanti il più possibile con questo tour che ci ha portato e ci porterà ancora un po’ in giro per tutto il mondo…
Dovevate andare anche in Giappone se non sbaglio…
Il Giappone è saltato purtroppo in quanto sembra che i giapponesi adesso siano orientati verso altre direzioni musicali…tipo il Nu Metal. Anche se abbiamo ricevuto un grande consenso dalla critica e abbiamo fatto uno dei migliori dischi per la stampa specializzata purtroppo il tour è saltato!
Ok, siamo alla fine, ti lascio lo spazio per salutare i vostri fans qui in Italia e credimi, siamo davvero tanti!
Grazie fans che ci supportate! Torneremo presto, spero, e cercheremo di tenervi compagnia ancora per almeno dieci o quindici anni in modo da vedervi tutti!