Intervista email ai siciliani Guru Of Darkness, protagonisti di un ottimo debutto black, Mater Meretrix.
Mi risponde il vocalist Tsade, entusiasta e preciso nelle risposte.

Conoscervi è stato un vero piacere, a livello musicale! Dove siete stati, fino ad ora? ;) Ossia, perché è stato così lungo, il concepimento del disco?
Grazie ne siamo onorati, il piacere è nostro! La band è sempre stata molto attiva da quando si è formata, il disco ha avuto un lungo processo di gestazione principalmente per la mancanza di un batterista all’altezza della situazione. Fortunatamente il drummer Asmodeo è adesso stabile in line up dal 2007. In poco più di un anno avevamo pre-registrato materiale sufficiente per quasi due dischi. Con l’ingresso del batterista ci siamo concentrati sulla realizzazione del primo “Mater Meretrix” appunto, la cui gestazione tra produzione e post-produzione è durata circa un anno.

Come si vive il black metal nella conservatrice Sicilia?
Questo luogo non ha nulla da invidiare agli altri in quanto a paesaggi ed altre forme di ispirazione attinenti al genere. Questa è una terra arcaica.
Oggi non è facile, meglio dei ’90 sicuramente, ma i problemi di fondo sono i soliti.
Nei ’90 il nostro movimento metal estremo faceva molto parlare di sé anche all’estero. Oggi non è rimasto quasi nulla, tuttavia l’underground è più folto che in passato, le band attive ci sono, i concerti si fanno tra mille difficoltà e ostacoli, tra locali che mancano e organizzatori inesistenti.
In Sicilia il black metal o il metal in generale non vengono distinti dalla massa, per la maggior parte tutto il metal è stereotipato all’idea divulgata dai media italiani.
Problema comune in tutta la penisola, almeno credo. Oggi qui in Sicilia se vai un po’ in giro noti più kids “attinenti al look” che in passato. Grazie internet?

Come siete approdati al genere?
Personalmente la mia “simbiosi” con l’idea che ho di black metal è stata molto naturale e travagliata allo stesso tempo. Non mi piace la stasi…diciamo che è un processo innato, probabilmente attivo da prima che scoprissi il genere a metà anni ’90.
Enlil invece è un veterano del metal estremo, ha suonato per 15 anni con gli Schizo ed è un grande fan di Quorthon dai primi ’80, il resto è venuto da sé. Anche Baron Cimetière e Davmass seguono la scena black dagli albori. Quando ci siamo riuniti per la prima volta il feeling è stato subito alto!

Parliamo di Mater Meretrix: chi è la Mater? Gli “8” c’entrano con la politica?
La Mater è camaleontica, è la dominatrice delle menti e degli spiriti umani. E’ una qualsiasi forma di dogma spirituale inculcato alle masse dalle grosse organizzazioni religiose. Nel nostro caso l’abbiamo rappresentata nella forma più congeniale a noi europei…
Riguardo all’otto c’è una leggera allusione tra i rapporti politico-religiosi, la chiave di lettura è variabile, preferiamo che ogni ascoltatore trovi la sua.

Quali i messaggi di questo album? I testi sembrano forti, anche impegnati, per certi versi…
Una delle liriche centrali è “In the Hands of Evil”. I messaggi ci sono, il disco è un po’ tutto un urlo spirituale contro ciò che ci circonda, a cui siamo tristemente abituati.
Altri testi vertono su nostre esperienze personali: “Endless Winter”, “Ancient Sounds of a Lost Valley” e “Journey to Destiny” ne sono un esempio. Alcune liriche trattano di strane ipotesi percettive come nel caso di “Call Of Nenia”, “The Everwalker” o “Back From Suicide”. Alcuni descrivono normali osservazioni all’ordine del giorno, come in “Moloch Eyes” e “Mater Meretrix”.

An Eternal Envy è a mio avviso la più originale ed emotiva, anche il suo testo è forte e onirico. Da dove arriva?
E’ la traccia “teatrale” del disco, una sorta di esperimento compositivo. L’idea viene da Baron Cimetière e il nostro amico e scrittore Domenico Nigro ne ha sviluppato il concetto, componendo le liriche. Steve Sylvester ha interpretato magistralmente la voce narrante con la classe e la naturalezza che da decenni lo contraddistinguono. Il brano è una sorta di rappresentazione teatrale vampiresca. Siamo anche stati fortunati a trovare la giusta bambina che interpretasse il ruolo della piccola vampira, invidiosa della sorella maggiore avvezza di uomini.

Ci sarà una prosecuzione più gotica in un vostro futuro lavoro? E la voce femminile? Potrà guadagnare terreno?
Non crediamo che in futuro la voce femminile possa trovare più spazio nel sound dei G.o.D. Tuttavia non siamo musicisti che evitano le sperimentazioni a priori.
Abbiamo già in pre-produzione un bel po’ di materiale e non sono escluse le sorprese nei nostri lavori a venire. Le atmosfere gotiche sono già presenti in alcuni episodi di questo disco, probabilmente in futuro daremo ancora il giusto spazio a questo tipo di emozioni, pur mantenendo il nostro stile come fatto finora. Per adesso ci riteniamo pienamente soddisfatti di “Mater Meretrix”, abbiamo delineato il nostro sound, personalizzandolo al punto giusto. Stiamo già pensando ad un degno successore.

Come state in quanto a rapporti con altre band black? Magari straniere?
Siamo in contatto con alcune black metal band, soprattutto qui in Italia.
Ci teniamo a consolidare i rapporti con persone davvero meritevoli di supporto. Quando vediamo band che si fanno in quattro non possiamo far altro che ammirarle e rispettarle, soprattutto se sposano una giusta causa. Sarebbe grandioso poter organizzare qualche concerto in compagnia di band che sono sulla nostra stessa “lunghezza d’onda”.

Chi sono i Guru Of Darkness fuori dalla veste musicale?
Persone che hanno a che fare con la quotidianità della vita, perennemente accompagnate dall’ombra del Guru delle tenebre.

Quali le speranze per il futuro?
Sicuramente tenerci costantemente impegnati con la musica. Per noi è essenziale poterci esprimere, realizzare una buona song è linfa vitale!
Speriamo di poter fare molti concerti, siamo dei musicisti con un bel po’ di esperienza alle spalle e troviamo unica la dimensione live, lo scambio di energie con il pubblico.

Come vi sentite se qualcuno vi riconosce per strada? Vi prendono per star?
Star è un termine che non si sposa con la nostra concezione di black metal. Molte nostre vecchie amicizie ci hanno dato pareri ed impressioni sul disco e sul videoclip.
In effetti qualcuno di noi è stato “riconosciuto” in giro, probabilmente grazie al videoclip “Moloch Eyes” che ha avuto numerosi passaggi in televisione durante gli ultimi mesi.
Ci fa piacere sapere che qualcuno abbia apprezzato il nostro messaggio.

Progetti per tour? Se sì, dove?
Attualmente stiamo pianificando una serie di date per il 2010, per il resto vi invitiamo a visitare il nostro sito ufficiale ed il myspace della band. Probabilmente ci saranno dei concerti sul finire del 2009.

Un messaggio per i lettori di Heavy-Metal.it?
Ringraziamo quanti di voi ci stanno già supportando, ve ne siamo grati. Per tutti gli altri invece, vi invitiamo ad ascoltare “Mater Meretrix”, soprattutto se siete in cerca di “sane” atmosfere black metal, ricche di pathos e con la giusta dose di personalità.
Un ultimo avviso: attenti alla progenie della madre meretrice, siete praticamente circondati!

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