Intraprendenti, questo è il primo appellativo che viene in mente all’ascolto di “Gutbucket”.
Il disco, il terzo della serie per l’omonima band tedesca, si districa con disinvoltura tra i meandri dello stoner rock più pachidermico e l’indie di stampo rock ‘n’ roll che ultimamente sta regalando ottime produzioni ai propri affezionati. Una miscela energetica che brilla, in prima analisi, per la riuscita finale di una produzione sonora molto adatta al genere in esame, con una sezione ritmica in bella mostra a profondere groove e dinamismo in ogni dove. Al tutto, poi, vanno aggiunte delle partiture di chitarra mai banali e l’ottima interpretazione di Peter, dotato di una voce ruvida e quanto mai adeguata al contesto stoner. Partendo dal presupposto che “Gutbucket” non aggiunga nulla di nuovo al settore in esame, bisogna comunque sottolineare come la band tedesca sia riuscita a ritagliarsi, nel corso degli anni, un piccolo seguito tra gli irriducibili del filone, migliorando album dopo album ed affinando sempre più una proposta sonora che oggi vede raggiungere il proprio acme artistico con questo terzo lavoro discografico. A supporto di questa tesi troviamo le varie “Gimme Some Action”, probabilmente la migliore del lotto, “Show” e “Light Your Fire”, tutti esempi sintomatici di quanto i Gutbucket siano riusciti a scrivere pezzi coinvolgenti e di ottima presa.
Non resta altro da dire su un prodotto che cala leggermente sul finale, macchiando in maniera evidente quella che poteva essere una delle rivelazioni del settore di questo 2007.