Haggard
Trezzo d’Adda – Live Club
29/09/2011
Dopo un’assenza di tre anni tornano in Italia gli Haggard, un gruppo poco conosciuto ma amato da una nicchia di buongustai, capaci di assaporare anche momenti in cui il metal non è tutto velocità o aggressione, e di rivivere sonorità passate, armonie di violino, cello, clavicembalo (pur se elettronico, quest’ultimo!). La compagine tedesca di 16 elementi scende nel Belpaese con soli nove membri, e – delusione momentanea – in particolare mancano le soprano, Susanne malata e le altre impegnate in un altro concerto, ma nel corso della serata il loro ruolo viene egregiamente coperto dal tenore Thomas Rosato: decisamente un compito non facile a cui assolvere.
A Trezzo non ci sono gruppi spalla, del resto è comprensibile, se si pensa al corposo budget richiesto dall’orchestra Haggard, e pertanto si comincia subito da loro, con una ballata medievale intonata con la chitarra acustica dal frontman Asis Nasseri. Si passa poi al loro complesso capolavoro ‘Eppur Si Muove’, e alla title track dell’ultimo e meno riuscito (a parere di chi scrive) ‘Tales Of Ithiria’. A proposito di album, Asis annuncia al pubblico che la nuova uscita verrà registrata l’anno prossimo, e promette che a corollario del disco seguirà un tour italiano. Anche perché la band ha due membri italiani, Claudio Quarta e il bassista di cui – ehm- non ricordo il nome, e italiana è la lingua presente in molti loro brani. Nonostante le modifiche nel line-up, e che siano in misura minore, gli Haggard cercano di riempire i vuoti lasciati sul palco, e in particolare il violoncellista Johannes ogni tanto avanza sul palco, suonando e dimenandosi in stile Apocalyptica, e così si attraversa una bella scaletta, fino a giungere all’inneggiante ‘The Final Victory’ che infervora la folla, e al cavallo di battaglia, ‘Herr Mannelig’, il racconto folk norvegese di una troll che si innamora di un boscaiolo e vorrebbe diventare donna, resa però in Italiano, melodia che puntualmente suscita grande partecipazione corale tra i presenti. A un certo punto frontman, basso e chitarra si dileguano, per poi ricomparire nel pubblico, anzi, il siculo bassista Claudio si materializza proprio davanti a me! Arriva poi anche il momento Slayer, infatti Asis, che parla molto con il pubblico, ci chiede se c’è qualche fan degli Slayer e se abbiamo una canzone preferita. Ovviamente io e il mio fidanzato urliamo ‘Angel Of Deeeeeath’, ma sentiamo invece le note di ‘South Of Heaven’. Stupiti, ci sembra improbabile la versione degli Haggard, ma è elettrizzante sentire all’improvviso un brano tanto amato. Ahimè però i nostri arrivano solo a ‘…you must die!’ e rientrano poi nei brani medievali di loro composizione.
In chiusura i bis, gli Haggard vengono annunciati ad uno ad uno da Asis e ricevono una rosa rossa, che ovviamente lanciano al pubblico, e poi la maestosa ‘Awaking The Centuries’, che senza soprano non è la stessa (tanto di cappello però all’interpretazione del tenore Tom). Bella serata, fan calorosi, decisamente un diversivo elegante e ricercato, rispetto alla classica serata metallo. Apprezzabile inoltre il fatto che il frontman Nasseri abbia ringraziato più volte la crew del Live di Trezzo, locale peraltro ottimo (molte birre buone, Leffe inclusa!) e abbia proposto alla platea un dopo-concerto di “party together”, cosa reminiscente di altri tempi e segno di autenticità metallara…
Ora aspettiamo il nuovo album, e di rivedere le soprano!