Un genere saturo e super sfruttato come il glam/street metal necessitava ormai di una svecchiata notevole. E, finalmente, è arrivato il gruppo degno di raccogliere i fasti e l’eredità lasciata da band quali Motley Crue, Guns’n’Roses e compagnia bella, che ormai non sono più capaci di raggiungere le grazie del passato. La curiosità è che il nuovo nome giunto alla ribalta non arriva dal sunset strip di Los Angeles, ma dalle fredde lande svedesi, che mai finora hanno dato i natali a formazioni di questo tipo che hanno raggiunto il successo. Il nome dei quattro ragazzi in questione, che ormai credo conoscano tutti, è Hardcore Superstar, sinonimo di divertimento e musica festaiola quanto basta. Partiti col botto con un super album qual era il secondo “Bad Sneakers And A Pina Colada”, gli svedesi nel corso degli anni successivi hanno perso un po’ la bussola, cadendo inspiegabilmente in un anonimato generale che mai si sarebbe pensato avrebbero potuto toccare.
Poi, la rinascita totale, con un monster disc come l’omonimo “Hardcore Superstar”, che conteneva alcuni inni metal/rock/glam che non fanno prigionieri, su tutte la super ruffiana “We Don’t Celebrate Sundays” (provate ad ascoltarla in macchina a tutto volume coi finestrini aperti, poi fatemi sapere il risultato!). Poi un altro bellissimo capitolo, “Dreamin’ In A Casket”, che dimostra come la bontà del precedente opus discografico non era stata assolutamente un fuoco di paglia.
Il resto è storia recente, con un cambio di chitarrista nelle line up che però non ha causato assolutamente nessun problema, anzi, la svogliatezza del precedente Silver è stata sostituita dalla grande voglia di spaccare tutto e mettersi in mostra del nuovo Vic Zino, fondamentale anche in fase di songwriting.
“Beg For It” nasce dunque sotto i migliori auspici e, come previsto, non delude per nulla le forti aspettative, adattandosi sui medesimi e ottimi livelli degli ultimi due suoi predecessori.
Quello che c’è da evidenziare sul “nuovo corso” degli HS, è sicuramente la sorta di “indurimento” che hanno subìto un po’ tutte le loro canzoni. Questo per fortuna non è assolutamente un problema però, ma anzi, l’inserimento di numerosissimi spezzoni più metallizzati non fa altro che donare più potenza a tutte le songs. Diciamo che non si può non esaltarsi con brani che presentano cavalcate metalliche nelle strofe per poi sfociare in ritornelli ammiccanti e divertenti da cantare a squarciagola. Il perfetto esempio in questo nuovo dischetto è proprio la title track, perfetto esempio di quello che sono capaci di fare al meglio i nostri, impreziosita da un tappeto chitarristico melodico di primissimo livello che le dona quel qualcosa in più per risultare una delle più convincenti del lotto. L’inizio di “Shades Of Grey” è uno dei più sleazy di tutto l’album e la canzone ne trae vantaggio visto che il motivo di partenza viene riutilizzato più volte durante il brano.
“Hope For A Normal Live” è una discreta semi-ballad giocata su tinte soft, ma devo dire che è una di quelle che mi hanno convinto di meno. Tornando ai punti a favore della tracklist cito la rockeggiante “Remove My Brain”, molto cadenzata e divertente, e l’ultima che chiude il tutto, ovvero “Innocent Boy”, un concentrato di elementi diversi, un po’ la summa di quello che rappresenta tutto “Beg For It”.
Un’altra caratteristica davvero positiva dell’album viene data dalla sua generale dimostrazione di compattezza estrema, che non rende assolutamente difficile l’ascolto completo dall’inizio alla fine e non permette all’ascoltatore di avere seccanti cali di attenzione che andrebbero ad inficiare il risultato finale.
Tutto bene dunque, i quattro hanno fatto esattamente quello che vogliamo tutti che facciano. Cioè un bellissimo e quadrato hard rock a tinte street e glam che ci fa divertire ed esaltare con ogni sua nota. Speriamo che anche dal vivo continuino così, ma non ci sono dubbi che lo faranno, vista anche la bontà di questo bellissimo dischetto.