Tre album alle spalle, incendiarie esibizioni dal vivo in ogni parte d’Europa ed un’attitudine hard core tale da far invidia anche ad un irriducibile come Billy Milano. Questi sono gli Hatesphere, che con il loro quarto full lenght “The Sickness Within” si presentano al debutto presso la label tedesca SPV, un traguardo quest’ultimo, raggiunto a pieni meriti dopo sacrifici e sbattimenti vari grazie anche ad un buon album come il precedente “Ballet of the brute”.
Molti di voi penseranno ora che tale risultato li abbia addolciti, o peggio ancora rincoglioniti, virando la loro musica verso lidi più mainstream ( un po’ come fanno alcuni gruppi da un po’ di tempo a questa parte). Niente di più sbagliato anzi, quest’album prende sempre più distanze da tali sonorità; “The sickness within” mostra l’ensamble danese in splendida forma, sfoderando nei suoi quarantaquattro minuti un death-thrash metal distruttivo dal forte flavour hard core; nessuna concessione alla melodia, solo violenza e annichilimento. Inutile doversi soffermare su qualche brano in particolare; tutte le canzoni sono potenti, feroci e varie nella loro struttura, in più una produzione ottima (il suono della batteria) ed una perizia tecnica non sbalorditiva, non ci troviamo di certo davanti a dei novelli Malmsteen o Portnoy, ma che sorprende per la sua precisione ed efficacia. Aggiungiamo inoltre la performance dietro al microfono di Jacob Bredahl, abile nell’alternare growling vocals, screaming e parti pulite (segno che ha fatto tesoro della sua recente esperienza nei nostrani Allhelluja) al posto giusto nel momento giusto, ed il quadro è completato.
Chiude l’album “Marked by darkness”, canzone che vede la presenza in qualità di special guest Steve Smith, chitarrista dei Nevermore, che ci delizia con un assolo di pregevole fattura.
Un album efficace, tecnico quanto basta compatto e feroce; “The sickness within” rappresenta la quintessenza del metal estremo. Non posso chiedere di meglio da questo gruppo, anzi una cosa sì: che non cambino di una virgola il loro stile.Buy or die.

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