Bene bene, veniamo subito a parlare di questo demo dei romani Hellish. I ragazzi mi hanno fermato al Summer Day In Hell e mi hanno lasciato una copia di questo dischetto, e devo dire che non è per niente malvagio. Si nota subito la corposa quantità di materiale: nuovo (4 brani), mediamente vecchio (2003 – 2 brani) e ben 3 cover. Partendo dal vecchio materiale e arrivando al nuovo si nota una progressione notevole, sia nella tecnica che nel genere. I due vecchi brani sono pressochè strumentali, vecchie versioni di due dei nuovi brani, quindi esaminiamo direttamente il nuovo materiale. Quattro sono i pezzi principali, The Ice Within, dall’apertura molto in stile “Opeth”, forse un po troppo palese, fino al proseguimento in stile prettamente black sinfonico, con una tastiera un po campata per aria, non per la melodia, ma quanto per l’inserimento non proprio raggiante. Il cantato è prontato su uno stile howling\scream in puro black-style, forse un po monocorde e incisivo, ma riesce nel suo intento. Il brano continua con qualche cambio di tempo, stile, per una durata di quasi 5 minuti. Non male. Secondo pezzo, la strumentale “I am dust”, molto riuscito devo dire, con arpeggi e melodie che denotano un buon gusto nella composizione. Due soli i minuti di durata. Ma al terzo brano qualcosa cambia nell’aria: intro semi-elettronica, di reminescenze Inflames ultimo periodo, un riff circolare piuttosto incisivo, e la batteria (drum machine?) sparata a mille, che ricorda moltissimo gli ultimi Aborym, Diabolicum o Axis Of Perdition che retrogusti di ascolti piu melodici. Un idea che però muore subito, anch’essa di soli due minuti di durata, peccato. Ultimo brano “Screaming Into Darkness”, forse la canzone piu noiosa del lotto, che pesca un po qua e la, dal riff thrash che ricorda decisamente Blackened (sapete di chi), con qualche blast beat sparato a caso, e la voce che accompagna. Non ci siamo proprio.. Ultimo traguardo, le tre cover. Sono sempre molto curioso di sentire le cover fatte da altri gruppi, e questo caso non è da meno. Si parte con Jacktens Tid dei Finntroll, molto ben riuscita, che però strizza un po troppo all’esecuzione dell’originale in copia, che una personalizzazione. Poi francamente non ne capisco le influenze nel resto dei brani. Seconda cover “Dead Eternity” degli Inflames, e gia si capiscono molte delle influenze del gruppo (come se non fossero già note), e finalmente una cover gia piu di stampo personale, eseguita in buona maniera. Ultima, e (secondo chi scrive) abbastanza inutile cover degli Stormlord. Non che ce l’abbia coi ragazzi, ma la mia impossibilità di reggere la musica del combo capitolino, viene amplificata persino da una cover, ma come si dice “De gustibus”. Per quel che concerne una valutazione globale, direi che gli sviluppi in qualcosa di buono ci sono, peccato per una registrazione approssimativa, qualche incertezza compositiva, e una grossa mancanza di focalizzare gli obiettivi musicali. Un consiglio è di centrare maggiormente la componente sperimentale che quella piu classicamente metallara, sicuramente qualcosa di buono salterà fuori. Alla prossima demo.