Mi arriva direttamente dalla Russia il nuovo album dei Kazachi Holy Dragons. Devo essere onesto e confessare di non averli mai sentiti nominare e quindi di non conoscere neanche uno tra i cinque album precedenti. Essendo quindi questo il loro sesto disco la mia curiosità mi sugggeriva una certa preparazione tecnica ed esecutiva, ma soprattutto compositiva.
Dal lato tecnico il gruppo dimostra sicuramente una ottima padronanza degli strumenti e quindi ne giova l’esecuzione, e per quanto riguarda il lato compositivo il gruppo Kazaco non dimostra di essere innovativo o preparatissimo, nonostante i già cinque album alle spalle. Forse il gruppo ha volutamente scritto canzoni che hanno una struttura non particolarmente elaborata preferendo quindi riff veloci e semplici ma che comunque non dispiacciono. Non sempre l’originalità è un pregio.
La particolarità del gruppo è però sicuramente il cantato in lingua madre che conferisce alla musica una seppur minima voglia di differenziarsi dagli altri gruppi, sorretta anche da alcune melodie che ricordano la musica russa e la durezza della loro lingua viene sorretta anche da un cantato roccioso e ben amalgamato.
Devo essere onesto, la band si impegna dando tutta se stessa ma il lavoro viene assolutamente rovinato da una registrazione pessima al limite dell’amatoriale. Ed è un vero peccato perchè nonostante tutto i nove brani si fanno ascoltare e sono anche piacevoli. Ad essere buono potrei dire che la registrazione suona assolutamente anni ottanta e con un suono di batteria naturale e suonato senza “aiuti”.
Da segnalare tra i brani presenti l’euforica “Heavy Metal Maniac” o la diretta “No Future”. Carina, anche se un po’ noiosa, “Altars Of Liars” mentre il vero capolavoro dell’album è “The Templars” dal forte sapore folk nella parte iniziale per poi sfociare nel power speed più adrenalinico. Decisamente valida anche la successiva veloce “The Cursed Spirit” e la dolcissima bonus track “Livin On The Edge”.
Voglio ribadire il mio dissenso per la registrazione che mina fortemente la musica di un gruppo sicuramente valido, e parzialmente originale. Se riuscissero a migliorare quindi produzione e dintorni sono sicuro potrebbero farsi notare anche al di fuori della madre patria dove hanno venduto, e ci tengono a segnalarlo, più di settemila copie dei precedenti album.
Per ora segnatevi il loro nome, non si sa mai che vi interessi sentire della musica power/speed cantata in Kazaco poi il prezzo è veramente popolare, solo 8 euro.