Come sicuramente molti di voi ricorderanno, dopo oltre dieci anni di assenza dagli scaffali delle novità discografiche gli House Of Lords nel 2004 decisero che era tempo di rifarsi vivi ed incisero “The Power & The Myth”. Sebbene non accolto molto entusiasticamente, per usare un eufemismo, dagli affamati fan del gruppo, il disco permise loro di rimettersi in movimento e nell’autunno dell’anno successivo i nostri sbarcarono in Europa per delle date in Inghilterra e Grecia. Questo “Live In The UK” racchiude l’intero show eseguito al Firefest di Notthingham dalla ricomposta e mitica formazione originale, ad eccezione ovviamente del solito Greg Giuffria, che aveva purtroppo già abbandonato il progetto.
Il gruppo pesca in maniera quasi equilibrata dagli album fino ad allora incisi (“quasi” perchè di “Demons Dawn” è stranamente presente la sola “Talkin’ ‘Bout Love” a discapito di altri titoli che sembrano adatti proprio per la dimensione live, “Down, Down, Down” su tutte) e si esibisce con cori e parti di tastiera registrate, il che non dà ovviamente molto spazio all’improvvisazione e costituisce l’unica nota dolente di un disco che si distingue invece per l’ispirazione dei quattro musicisti coinvolti che sciorinando una perla del loro repertorio dietro l’altra, da “Sahara” a “Love Don’t Lie”, da “Pleasure Palace” a “I Wanna Be Loved” finendo con “Slip Of The Tongue”, convincono senza grossa fatica non solo il pubblico entusiasta accorso probabilmente in gran parte per loro ma anche noi fruitori successivi, facendo passare in secondo piano tutte le “pecche” possibili considerate (cioè Giuffria, “Demons Dawn”, registrazioni).
L’inclusione in coda di “Havana”, disponibile originariamente solo nella versione giapponese di “The Power & The Myth” e la discreta registrazione fannno insomma di “Live In The UK” un disco assolutamente immancabile per tutti gli appassionati del gruppo, che non aspettavano certo me per correre ad acquistarlo, ed un’uscita probabilmente piacevole per qualsiasi appassionato del genere.