Di Gary Cherone si sa ormai quasi tutto, è quasi inutile dire che ha suonato con alcuni dei più grandi e famosi gruppi Rock: Extreme il suo primo amore e un passaggio abbastanza fugace nei Van Halen. Cherone non è un tipo che sta con le mani in mano e dopo i Van Halen mise in piedi i Tribe Of Judah, nel 2002 circa, un gruppo rock ma dalle forti influenze di musica elettronica che passò abbastanza in sordina. Album decisamente trascurabile; dopo si riformarono gli Extreme, tutt’ora in vita, e speriamo così rimangano.
Tra un album e un tour con il suo primo gruppo, Gary e il fratello Mark hanno voluto realizzare qualcosa insieme. E’ così che è nato il progetto Hurtsmile, nato lo scorso anno, che ha inciso il primo album omonimo per la Frontiers Records.
La sensazione avuta da questo primo lavoro è che i fratelli Cherone abbiano voluto scrivere qualcosa di estremamente personale e intimistico, poco incline ad essere passato per radio: Hurtsmile è un album dedicato essenzialmente a loro stessi. In quest’ottica i brani rispecchiano un po’ tutte le sfaccettature e influenze rock dei fratelli.
L’album scorre con naturalezza e passa dall’Hard Rock iniziale di Just War Theory, ispirato prevalentemente dal gruppo madre di Gary, e Stillborn, con un suono decisamente più moderno, ad un finale folk rock a metà strada tra Bob Dylan e Bruce Springsteen. In mezzo troviamo comunque la volontà sperimentale di Gary in Love Thy Neighbor e la dolcezza, piuttosto scontata, della ballata Painter Paint, così come pure i grandi vocalizzi religiosi di Jesus Would You Meet Me tipici di Gary, ma anche il reggae di Just War Reprise.
I brani sono assolutamente validi sotto il profilo compositivo ed esecutivo, ogni nota, ogni ritornello è al posto giusto; Gary è sempre un grandissimo cantante e il fratello dimostra di essere un buon chitarrista. I brani presi singolarmente funzionano, e anche molto bene, ma è l’insieme che non convince granchè. Troppa varietà stilistica e troppa volontà di scrivere un album che cerchi di uscire dagli schemi rendono Hurtsmile pensato e realizzato essenzialmente come progetto parallelo, e come tale con scarsa volontà di farlo emergere. Prevale inoltre molto lo stile e l’istrionicità di scrittura di Gary e poco spazio viene lasciato a Mark, il vero ideatore del progetto, ma questo era abbastanza scontato.
Dubito fortemente ci potrà essere un seguito a questo lavoro, che sa troppo di riempitivo nei momenti morti di Gary Cherone e nulla più.